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Attualità | 08 settembre 2023, 18:46

Quell'ampliamento delle aree protette marine di Bergeggi approvato e mai applicato: ora vi arriverà il rigassificatore

A sollevare la questione il consigliere Arboscello: "Dalla Regione prima la proposta di estenderle, poi il silenzio e dopo l'ok alla nave in quell'area: non interessa la difesa dell'ambiente"

Quell'ampliamento delle aree protette marine di Bergeggi approvato e mai applicato: ora vi arriverà il rigassificatore

Non è sufficiente fermarsi all'annuncio dello scorso 18 luglio per completare il quadro delle ragioni di dinieghi e posizioni avverse al riposizionamento della nave "Golar Tundra" per la rigassificazione che stazionerà nella rada al largo del porto di Vado Ligure dal 2026 per almeno diciassette anni.

Da quell'area partirà l'impianto che dovrebbe soddisfare il 7% del fabbisogno energetico nazionale in quel lasso di tempo, senza che il tratto marino del progetto coinvolga "alcun habitat di interesse comunitario" visto il suo posizionamento "al di fuori del Sito Rete Natura Fondali Noli-Bergeggi". Questo hanno garantito i tecnici presenti all'ultimo incontro di ieri (7 settembre, ndr) in Regione coi rappresentanti dell'​ente Area Marina Protetta 'Isola di Bergeggi'.

Almeno non secondo quanto previsto dalle normative attuali che potevano essere ben diverse nelle scelte comunicate al Comune di Bergeggi poco più di un anno fa dalla Regione. Ma andiamo con ordine.

Bisogna tornare indietro alla ben meno recente costituzione dei siti "Natura 2000" da parte dell'Unione Europea, all'interno dei quali si trova proprio l'area attorno all'isola la cui area protetta all'interno della ZSC (zona di conservazione speciale, argomento già noto in ambito provinciale e non solo sul bergeggino) andava ampliata per garantire una maggior protezione del tursiope, secondo quanto previsto dalla procedura d'infrazione numero 2028 del 2021.

Per ovviare al problema, i tecnici della Regione avevano deciso di riperimetrare le attuali aree marine ampliandone la superficie di circa quattro volte quella attuale. Il tutto con un progetto esposto ai gestori dell'AMP Isola di Bergeggi nel marzo del 2022 e poi ratificato con delibera della Giunta comunale bergeggina del mese successivo e diventata effettiva l'8 maggio dello stesso anno. 

A quel punto gli atti, inviati a Regione Liguria per proseguire l'iter presso il ministero e la commissione europea e mentre il procedimento "gemello" che riguarda le Cinque Terre va in porto senza ulteriori intoppi "il nulla: tutto incredibilmente e inspiegabilmente si blocca e di quell' estensione non se ne sa più nulla. Oggi scopriamo che il rigassificatore verrà posizionato a soli 400 metri dal coralligeno e proprio all'interno di quell'area che la regione aveva proposto come Zona Speciale di Conservazione". 

La denuncia arriva dal consigliere regionale del Pd e già sindaco del comune costiero, Roberto Arboscello: "Ieri Regione ha annunciato che 'il progetto non interesserà alcuna zona ZSC'. Ci credo - afferma - mi viene da dire: avete bloccato l'iter per far si che quell'area lo diventasse. Ancora più sbalordito mi lascia la replica data alla mia denuncia definendo strumentale perché un anno fa nessuno poteva sapere del progetto Snam. Quindi se l'avessero saputo non avrebbero fatto la proposta di proteggere il coralligeno e il nostro ambiente incontaminato? Probabilmente è così e infatti non lo proteggeranno".

A rincarare la dose è stato l'europarlamentare dem Brando Benifei che, in una nota, ha sottolineato come in questa vicenda il tema non sia "quando SNAM abbia presentato la sua istanza, ma perché la Regione, invece che portare a compimento un’operazione cruciale di salvaguardia del territorio e degli ecosistemi marini, abbia invece deciso di progettare un rigassificatore in un’area già identificata negli atti ufficiali come area marina protetta".

"Toti deve chiarire, con urgenza, in primo luogo perché la riperimentrazione delle zone speciali di conservazione davanti a Bergeggi non sia stato mai attuato, a differenza dell’area delle 5 Terre, in secondo luogo come sia stato possibile progettare l’impianto di rigassificatore in un’area già identificata (dalla Regione stessa!) come area protetta e vigente una delibera del Comune di Bergeggi datata 14 aprile 2022 che approvava tale proposta di riperimentrazione. Il sospetto che la Regione abbia dunque voluto optare per il rigassificatore, invece che per la tutela del territorio, non può che nascere spontaneo" conclude il capodelegazione degli Eurodeputati Pd al Parlamento Europeo.

Mattia Pastorino

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