"La collocazione dell'impianto non è stata discussa, ci siamo trovati di fronte ad una imposizione da parte del presidente della Regione che sinora è sfuggito ad ogni rapporto con i territori interessati, dando assicurazioni verbali e non volendo un confronto con gli amministratori comunali e i cittadini". Questa la posizione dell'Associazione Nazionale Partigiani di Italia, Comitato Provinciale di Savona, in merito al progetto rigassificatore.
"Un atteggiamento maceratile in quanto non ci può essere una scelta calata dall'alto. Tale decisione non può essere presa senza una discussione in merito. Discutere è segnale di democrazia e rispetto, tenuto conto delle grandi preoccupazioni che sono presenti sull'impatto di un impianto del genere".
"Il nostro appello è che la provincia di Savona, i consiglieri regionali eletti nel savonese e i sindaci si facciano carico di chiedere al presidente della Regione Liguria l'apertura di un confronto vero. Detto questo pensiamo anche che il territorio vadese, già sede di due discariche, di una piattaforma, della decisione di costruire a Vado i cassoni della diga di Genova, e non per ultimo, anche per la pericolosità dei serbatoi di Gnl, non possa essere gravato ulteriormente di un impianto di rigassificazione".
"Il savonese è la provincia a maggiore valenza turistica della Liguria. La salvaguardia ambientale e di immagine è un enorme valore. Già in passato il nostro territorio ha pagato pegno per altri insediamenti. Adesso invece, deve essere tutelato", aggiungono dall'Anpi.
"La presa di posizione di tante associazioni e anche di gran parte del tessuto imprenditoriale turistico savonese va sentita e non snobbata. Questo significa anche salvaguardare la nostra economia che si basa in modo particolare sul turismo. Il valore ambientale nella sensibilità dei cittadini è accresciuto notevolmente".
"Vogliamo anche portare la nostra solidarietà ai docenti dell'Istituto Comprensivo di Quiliano che hanno preso posizione sul rigassificatore e sono stati soggetti ad un durissimo e ingiustificabile attacco da parte del presidente della Regione, che ancora una volta, alla faccia della democrazia, non vuole essere criticato".
"Negli ultimi giorni si è aggiunta la voce che il termovalorizzatore che servirà per tutta la Liguria verrà posizionato in Val Bormida. Sempre più il savonese assume il ruolo, tramite imposizioni e non discussioni, di una Provincia che deve farsi carico di problemi, sgravando in modo particolare Genova. E tutto questo senza discussioni e confronti. Non possiamo accettare che scelte come queste vengano calate dall'alto", concludono dall'Anpi.