Sanità - 06 settembre 2023, 10:26

Altri due medici di famiglia in pensione a ottobre, sempre più zone rischiano di restare scoperte

Età elevata e carenza di turn over, condizioni di lavoro sempre più pesanti, aggressioni verbali e pazienti oltre il massimale sono i problemi denunciati dai sindacati dei medici di medicina generale

Altri due medici di famiglia, attivi nel Ponente, andranno in pensione dal 1 ottobre. La continua uscita, per raggiunti limiti di età, dal sistema di medicina generale pone ulteriormente il problema della copertura nella nostra provincia.

I medici che restano sul territorio sono costretti a sobbarcarsi un numero sempre maggiore di pazienti per compensare la carenza di professionisti, con  la specializzazione per diventare medici di medicina generale è considerata sempre meno attrattiva dai giovani laureati e pesa su un sufficiente ricambio . Sul territorio regionale le zone carenti sono 97.

"Non c'è solo chi va in pensione per raggiunti limiti di età – spiega Giorgio Fusetti presidente provinciale di Snami, Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani – ormai molti colleghi cercano di anticipare la pensione. La gran parte dei medici di famiglia sono quelli degli anni Cinquanta e devono sopportare un carico di lavoro sempre più pesante, ma anche per i giovani medici non va meglio". "
"Ho sentito proprio questa mattina un collega 'anziano'  che ha 1.900 pazienti - prosegue Fusetti - e aveva finito di lavorare a mezzanotte, quando il massimale sarebbe 1500. Con un carico di lavoro di questo livello è impossibile lavorare, fare il medico e tutta quella parte burocratico amministrativa che ci viene richiesta. Dei colleghi sono stati convocati in commissione per aver superato il budget di spesa previsto, ma mi risulta che nei conteggi ci sarebbero degli errori”.

Con un numero sempre più alto di paziente cresce anche la difficoltà nel dare risposte a chi le chiede e magari vorrebbe una visita urgente.

“I medici di famiglia fanno il possibile per seguire in modo adeguato tutti  pazienti – conclude Fusetti – ma spesso si trovano di fronte persone che non capiscono e passano alle aggressioni verbali sempre più di frequente”.

Per fare fronte alla mancanza di medici di medicina generale  la Regione ha dato il via al bando di concorso pubblico per esami per l'ammissione di 67 medici al corso triennale di Medicina generale, per gli anni 2023/2026, di 44 borse di studio finanziate con le quote del Fondo Sanitario Nazionale e di 23 borse previste dal Pnrr Missione 6. Ma i risultati si vedranno solo tra tre anni.