Alla Sala della Sibilla, al Priamar, aveva conquistato tutti per la sua affabilità e per quella voce calda. Giuliano Montaldo attore e sceneggiatore ma, soprattutto, regista, di film come Sacco e Vanzetti, Giordano Bruno e quello sulla Resistenza L'Agnese va a morire, nel 2014 era stato ospite d'onore della «Festa dell’Immagine», realizzata dal Circolo Savonese Cineamatori Fedic in collaborazione con il Comune di Savona e la Fondazione De Mari.
All'invito Montaldo aveva risposto con entusiasmo anche se non si trattava di un festival dal nome altisonante come quello di Venezia o Cannes. Ma in quell'occasione, che riuniva amanti del cinema, aveva dimostrato di sapere entrare in empatia delle persone, tutte legate dalla stessa passione.
Alla Festa dell'Immagina Giuliano Montaldo aveva portato il documentario «Il Cinema è una bomba : Da Ferrania a Cinecittà», di Guido Lombardi e Anna Lajolo. Un viaggio da Ferrania a Cinecittà, dalla produzione bellica di nitrocellulosa dello stabilimento della Val Bormida alla celluloide delle pellicole cinematografiche dei film girati a Cinecittà, che aveva come voce narrante quella di Montaldo.
In quell'occasione il regista genovese aveva parlato a ruota libera della sua carriera, dei film. Dalle sue parole era emerso quell'amore per la celluloide di pellicole in gran parte prodotte proprio a Ferrania. Allora una Sala della Sibilla piena era rimasta incantata dalla sua semplicità e dalle sue parole,da quel sorriso aperto, quasi incredula di poter ascoltare e parlare uno dei maestri del cinema italiano.