"Merita una replica molto precisa la stonata nota polemica elaborata dal presidente della Regione Toti per accusare l'amministrazione comunale di Savona di 'bloccare lo sviluppo economico' opponendosi al trasferimento dell'impianto di rigassificazione da Piombino a Vado Ligure".
Lo afferma, attraverso una nota stampa, l'associazione "Il Rosso non è il Nero".
"E' evidente come l'intento della Presidenza della Regione sia quello di prevedere lo sviluppo del comprensorio savonese quale 'hub' di tutte le contraddizioni ambientali (e sanitarie se pensiamo alla vicenda della penalizzazione dell'Ospedale San Paolo) intercorrenti nella nostra regione e oltre - prosegue la nota - Difatti la questione rigassificatore fa il paio con quella dei 'cassoni' da costruire per la nuova diga di Genova: lavoro inquinante e precario che si intende scambiare con la chiusura della Sanac e la definitiva uscita del nostro comprensorio dal ciclo della siderurgia. Tutti temi che il Presidente della Regione affronta in termini di benevolenza ricercata verso il governo Nazionale e in funzione di una propria carriera politica che ha subito una brutta battuta d'arresto con lo 0,9% ottenuto nelle ultime elezioni politiche".
"Savona appare la destinataria ideale di questo 'scarico' proprio perchè la nuova Amministrazione sta procedendo, sia pure con fatica, verso nuove strade proprio sul terreno di riqualificazione dello sviluppo abbandonato in passato allo scambio deindustrializzazione/speculazione edilizia - continuano dall'associazione - Il discorso vale per tutto il comprensorio e per la Val Bormida: inutile il discorso delle 'compensazioni', la necessità è quella di porre mano alle infrastrutture (stradali e ferroviarie) utili per far uscire Savona dall'isolamento; curare il territorio; rigenerare il tessuto urbanistico; qualificarsi sul terreno della presenza di soggetto innovatori di tecnologia e di produzione. Un programma esattamente contrario a quello che si vorrebbe imporre attraverso la creazione di nuove servitù marine e terrestri".