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Attualità | 01 settembre 2023, 09:15

"Le verità nascoste" sul rigassificatore, le Fornaci invase dai cittadini: "Andrà a prelevare 18mila mc d'acqua di mare all'ora che viene poi clorata" (FOTO)

Gremita l'sms Serenella, al centro il posizionamento della nave Golar Tundra e l'impatto sul territorio con la distanza da Savona che è prevista a 2.9 km dalla costa

"Le verità nascoste" sul rigassificatore, le Fornaci invase dai cittadini: "Andrà a prelevare 18mila mc d'acqua di mare all'ora che viene poi clorata" (FOTO)

Più di 500 persone, una sms Serenella più che gremita ieri ha partecipato all'incontro alle Fornaci a Savona dal titolo "Le verità nascoste (a 2.9 km dalla costa)".

Centrale il tema del rigassificatore e il posizionamento che sarà previsto nel 2026 della nave Golar Tundra a 4 km dalla costa di Vado ma come già specificato a più riprese la distanza da Savona sarà nettamente ridotta. 

Per questo è stato fatto il punto specificando il progetto tra la rete sottomarina e il tracciato che andrà ad insistere sul territorio di Quiliano (nel quale saranno anche realizzati ex novo due nuovi impianti), Altare, Carcare e Cairo Montenotte dove si andrà a collegare alla rete nazionale di distribuzione del gas.

Oltre al sindaco Marco Russo, al consigliere regionale Roberto Arboscello e al segretario generale della Cgil Savona Andrea Pasa sono intervenuti anche Marco Stevanin, ingegnere ambientale e consulente del comune di Quiliano, il fisico Francesco Cappello, Paolo Bernat, biologo marino e Daniele Dalmazzo, rappresentante dell'associazione Bagni Marini della provincia di Savona.

"Viene posizionato un impianto industriale che va a prelevare 18mila metri cubi d'acqua di mare all'ora, 6-7 piscine olimpioniche. Questa acqua viene usata negli scambiatori per riscaldare il gas liquefatto, viene filtrata e poi viene clorata in modo che all'interno di tutta queste rete di tubi non ci crescano quegli animali che si vedono sulla chiglia delle barche, sotto le boe, sugli scogli - specifica Bernat - Questa acqua raffreddata e clorata viene ributtata in mare. Comunque sterilizziamo una certa quantità d'acqua di mare che è un vero proprio fiume, lo stesso processo avveniva con la centrale di Vado, aveva un'opera di presa con un pontile e l'acqua veniva ributtata in mare riscaldata alla foce del Quiliano".

"Nel caso della Tundra l'emissione in mare è di 0.01 milligrammi/litro, ma se voi moltiplicate 0.01 milligrammi/litro per i metri cubi, per le 24 ore al giorno, per i 365 giorni, c'è una quantità di cloro che comunque finisce in mare su un fondale di un centinaio di metri. Negli studi ambientali attuali non c'è nessun riferimento all'effetto che può avere sulle comunità del fondo. Una prima considerazione si può fare sulla quantita di cloro che viene riversata in 22 anni d'esercizio e bisognerà capire se lavorerà in ciclo continuo" conclude il biologo.

Luciano Parodi


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