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Attualità | 30 agosto 2023, 16:49

Ex aree Piaggio, il Comune di Finale fa sul serio: affidati gli studi di fattibilità tecnico/economica e urbanistico

Un parco e una pista ciclopedonale, ma anche possibili strutture pubbliche e l'hangar come centro multifunzionale. Dall'Amministrazione le prime suggestioni sul futuro dell'area

Ex aree Piaggio, il Comune di Finale fa sul serio: affidati gli studi di fattibilità tecnico/economica e urbanistico

Non più di qualche mese fa, durante il Consiglio Comunale del 30 maggio, lo stesso Ugo Frascherelli era stato chiaro sull'intento di procedere dritto da parte della sua amministrazione. Ora un ulteriore passaggio indica come la rotta sia definitivamente segnata, nonostante tra i partiti che compongono la maggioranza qualche voce contraria (quella del PD) sia nota da tempo: il Comune di Finale potrebbe davvero provare a far sue le ex aree Piaggio cercando di far prevalere la sua prelazione sull'acquisto del sito.

Il passaggio, o meglio la determina, che segna uno snodo significativo nel procedimento è l'affidamento alla genovese "Paglia e Associati SAS" dello studio di fattibilità tecnico/economica dell'operazione, con l'acquisizione dell'area da parte del Comune o per un'iniziativa che coinvolga poi i privati, e allo studio internazionale con sede in Cina "Forme3" per la definizione del futuro assetto urbanistico e del modello di riqualificazione dell'area. Il tutto per una spesa complessiva di circa 40mila euro.

Con queste relazioni l'Amministrazione finalese parrebbe fare passi avanti verso i prossimi passaggi previsti dalla legge circa il fallimento del vecchio proprietario, la FinalMare SpA, per riappropriarsi di un'area ritenuta fondamentale per il futuro cittadino per "l'estensione della stessa, l'ubicazione e la potenziale possibilità, a seguito dell'attuazione di idonei interventi, di costituire un volano per l'economia locale con l'avvio di un piano di investimenti a beneficio dell'intera comunità locale", come si legge nella delibera di giunta dello scorso 13 luglio.

Questo in maniera multidisciplinare e sinergica tra gli studi, partendo dalla definizione di un nuovo volto urbanistico fatto da "scenari più sostenibili ed appetibili al mercato, e meglio calibrati alla realtà attuale", con una previsione comunque "condizionata dall’analisi di vincoli (urbanistici, ambientali ed architettonici, ndr) esistenti al contorno".

Tra questi, la spinosa questione delle opere di adeguamento idraulico legate al vicino torrente Pora previste nell’attuale P.U.O. approvato nel 2008 individuando "una soluzione che le riduca/minimizzi sulla base dell’attuale normativa di settore, da sviluppare parallelamente" alla progettazione urbanistica.

Quest'ultima dovrà tener conto di tutta una serie di contenuti prospettati dalla stessa Amministrazione finalese. Sia utili alla comunità locale sia con "l'imprescindibile capacità di attrazione capitali privati, elemento che si ritiene essenziale per il successo dell'operazione". Perciò viene chiesta un'analisi dell'attuale mercato "residenziale, commerciale e turistico ricettivo, finalizzata all’individuazione dei volumi ottimali di futura realizzazione" indicando le "destinazioni d’uso più appetibili con il relativo dimensionamento quantitativo".

Per quanto invece riguarda il futuro comunitario delle ex aree industriali, lo studio partirà, come detto, da alcuni "paletti". Intanto la creazione di spazi pubblici "da sviluppare anche in considerazione dell'inevitabile riduzione della volumetria edificabile" quali un parco urbano, un percorso ciclopedonale litoreneo e parcheggi. Nell'elenco dei contenuti vi sono poi possibili strutture pubbliche (palazzo comunale, polo scolastico, etc.), la conversione dello storico hangar (manufatto vincolato) a centro multifunzionale e la rivisitazione della viabilità con la realizzazione di infrastrutture da integrare nel contesto, "non escludendo la possibilità di uno spostamento della SS1 Aurelia a monte per ampliare l’area litorenea in cui concentrare gli investimenti privati con la definizione delle destinazioni d’uso più appetibili".

Tutte soluzioni al momento da valutare, insieme alle "soluzioni che possano determinare un abbattimento dell’indebitamento del Comune" circa l'acquisizione delle aree, in quello che è una sorta di "libro dei sogni" nel quale viene indicato a chiare lettere come il tutto debba essere pensato "con particolare riguardo alla sostenibilità ambientale, privilegiando scelte architettoniche che meglio si integrino con il paesaggio, riducano gli impatti significativi e tendano all’autonomia energetica anche e soprattutto con lo sfruttamento di fonti rinnovabili".

Mattia Pastorino

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