Il suono del “Corno del Vedovo” torna a riecheggiare a Tovo San Giacomo. Nei giorni scorsi, infatti, nel paese dell'entroterra di Pietra Ligure è tornata alla ribalta una di quelle antiche e nobili tradizioni liguri che non meritano di essere dimenticate.
Ma di che cosa si tratta? A spiegarlo è il sindaco Alessandro Oddo, ricordando come l'ultima volta che si udirono i corni a Tovo fu nel maggio 2010: "Allora come oggi, i corni tornarono a risuonare in Val Maremola perché si era in prossimità di un matrimonio, il matrimonio di un vedovo - racconta il primo cittadino - Infatti, questa antica tradizione che si perde nella notte dei tempi della nostra valle, fra folklore e voglia di 'rompere il belino' agli sposi (e non solo), prevede che solo quando lo sposo sorprenderà uno di questi anonimi suonatori di corni e soprattutto gli offrirà da bere, allora le 'cornate' notturne si interromperanno".
"Un tempo, a differenza di oggi, il suono dei corni rimbombava imperterrito per tutte le notti, fino al giorno del matrimonio o finché, appunto, gli autori non venivano scoperti. Ma state tranquilli - conclude ironizzando Oddo - perché, da fonti certe, mal che vada, sabato si celebrerà il matrimonio".
Un rituale particolare quello del corno del vedovo, che nelle nostre zone ha tanti nomi, come ci insegna il ricercatore Aidano Schmuckher in uno dei testi di riferimento sull’argomento, intitolato “Folklore di Liguria”. Secondo i paesi il “Corno del Vedovo” viene chiamato anche “Ciaravugliu”, o “Ciaravoi”.