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Attualità | 24 agosto 2023, 14:59

Area di Crisi Complessa, incontro in Provincia: "Al Ministero chiederemo un impegno sul casello di Savona, A6 e Carcare-Predosa" (VIDEO)

Previsto un vertice con i 21 comuni coinvolti e poi in Regione. Attenzione sul rigassificatore, associazioni e sindacati chiedono di essere convocate

Area di Crisi Complessa, incontro in Provincia: "Al Ministero chiederemo un impegno sul casello di Savona, A6 e Carcare-Predosa" (VIDEO)

Una riunione prima con i 21 sindaci che fanno parte dell'Area di Crisi Complessa e successivamente il 20 settembre in Regione con gli assessori Andrea Benveduti e Augusto Sartori.

Questo è quanto sarebbe emerso nell'incontro in Provincia del Tavolo dello Sviluppo Economico al quale hanno partecipato il presidente Pierangelo Olivieri, le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali.

Al centro della discussione i contenuti dell'accordo di programma sottoscritto al Ministero del Made in Italy ad inizio agosto che rifinanzia con ulteriori 30 milioni di euro l'Area di Crisi, che si aggiungeranno ai 20 milioni messi a disposizione dalla Regione Liguria (stanziati già 60 milioni nel quadriennio 2018-2023).

Il nuovo bando ministeriale rifinanzia l'Area savonese per sostenere importanti investimenti industriali localizzati nei Comuni dell'area di crisi. L'avviso è dedicato a tutte le imprese di ogni dimensione. Le iniziative imprenditoriali debbono prevedere programmi di investimento con spese ammissibili di importo non inferiore a un milione di euro con via prioritaria per progetti di rilevante importo e impatto occupazionale.

"Chiederemo al Ministero le specificità dell'accordo sull'Area di Crisi - ha detto il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri - con la prospettiva di un impegno per la progettazione strutturale. Ci soffermeremo su un supporto per dipanare a livello progettuale i nodi legati al casello di Savona per modificarlo radicalmente, il potenziamento della variante A6 Savona-Altare e la Carcare-Predosa".

"Se è vero che ci sono delle risorse ci sono perchè i sindacati insieme ai lavoratori dell'industria hanno lottato anche con due scioperi provinciali per avere questro strumento - spiega Andrea Pasa, segretario generale della Cgil Savona - abbiamo condiviso che nelle prossime settimane faremo una riunione di presentazione dei contenuti con i 21 comuni interessati prima della riunione con la Regione. Con un impegno di verificare che i 14 milioni che attualmente sono fermi al Tar per il ricorso che hanno fatto le aziende sui precedenti bandi, sono un di cui dei 30 milioni o se invece possano essere un di più. È una straordinaria opportunità che deve essere presa per costruire nuova occupazione di qualità che non sia precaria".

Centrale anche il tema legato al progetto del rigassificatore dopo la riunione di ieri in Regione con la struttura commissariale, l'amministrazione e i tecnici comunali di Vado. Unione Industriali e Confcommercio così come Cgil, Cisl e Uil richiedono infatti di essere ricevuti per dipanare anche alcune criticità soprattutto legate al futuro impatto della nave offshore che verrà collocata a 4 km dalla costa vadese.

"Chiederò di fare approfondimenti tecnici anche con le associazioni. Mi auguro comunque che da parte loro non sia un no a prescindere" precisa Olivieri.

 "Abbiamo sollecitato il presidente della Provincia a ribadire con forza al presidente Toti che il metodo utilizzato di confronto con il territorio è profondamente sbagliato. Gli abbiamo chiesto di sollecitare la Regione Liguria ad un confronto più sinergico con i corpi intermedi e le associazio i datoriali. Il territorio, se non con i 5 sindaci non ha avuto nessun tipo di confronto" ha puntualizzato Pasa.

"C'è il tema più grande che riguarda il modello di sviluppo che questo territorio debba avere e la Cgil continua a dire che non può essere la Regione a determinarlo. L'altro ieri erano i depositi Gnl a fianco a Reefer, ieri erano i cassoni per la diga foranea costruiti a Vado, oggi il rigassificatore e domani chissà potrebbe essere il termovalizzatore n provincia. Se il trattamento e il metodo utilizzato è questo è profondamente sbagliato" conclude il numero uno della Camera del Lavoro savonese.

Luciano Parodi

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