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#ILBELLOCISALVERÀ | 20 agosto 2023, 15:15

Renata Scotto: ritratto della diva savonese che incantò il Novecento

Una delle più grandi cantanti d'opera di tutti i tempi, soprano, ma anche regista e insegnante di giovani talenti. Diventò famosa sostituendo Maria Callas nella Sonnambula a Edimburgo, nel 1957: da lì la fama mondiale, l’inizio di una carriera impareggiabile

Renata Scotto: ritratto della diva savonese che incantò il Novecento

Foto di Silvio Fasano

Questa settimana la rubrica #ILBELLOCISALVERÀ fa tappa a Savona per celebrare la stella del canto internazionale Renata Scotto, che purtroppo ci ha lasciati lo scorso 16 agosto nella sua città natale.

Ieri, 19 agosto, l’ultimo saluto alla diva savonese, tra le più importanti voci di soprano del ‘900: l’89enne Renata Scotto, cantante dalla voce purissima, compianta in tutto il mondo, che la ricorderà per le divine interpretazioni sui più importanti palchi internazionali, durante una carriera durata ben 70 anni.

Nata nel 1934 a Savona, debuttò a soli 19 anni al Teatro Chiabrera, proprio nella sua città, interpretando Violetta, protagonista de La traviata di Giuseppe Verdi, ma il primo importante successo lo registrò poco dopo, sul palco del Teatro alla Scala di Milano ne La Wally di Catalani.

La cantante savonese brilla nel firmamento della lirica internazionale dal lontano 1957, quando la Scala portò a Edimburgo La sonnambula di Vincenzo Bellini, con l’indimenticabile Maria Callas. Fu un tale successo che si aggiunsero delle repliche, ma la Callas, per altri impegni, fu costretta a declinare. A sostituirla nel ruolo venne chiamata proprio lei, la soprano ligure Renata Scotto. Fu un trionfo, da cui scaturì la fama mondiale, l’inizio di una carriera impareggiabile. Da quel giorno non ha mai più smesso di brillare, collezionando innumerevoli successi planetari.

Considerata una delle più grandi cantanti d'opera di tutti i tempi, era dotata di spiccate doti vocali, espressive e sceniche, che unite alle solide basi tecniche e una straordinaria intelligenza musicale e interpretativa, le aprirono le porte dei teatri più importanti del mondo, arrivando nel 1965 al Metropolitan di New York con Madama Butterfly, alla Royal Opera House di Londra, con La traviata, al Teatro Bellini di Catania, nel 1976, con Zaira di Bellini, nella prima ripresa del secolo, di cui esiste una registrazione. Indimenticabile l’interpretazione di Mimì nella Bohème al Metropolitan, nel 1977, accanto all’immenso Luciano Pavarotti.

Non solo canto per la diva savonese: dal 1986, la Scotto si è dedicata anche a regie d'opera. La prima fu Madama Butterfly al Metropolitan: un allestimento del  capolavoro di Puccini approdato poi sui palcoscenici dell'Arena di  Verona, dell'Opera di Miami e del Carlo Felice di Genova. Successivamente, nel 1995, alla New York City Opera curò la regia de La traviata, ripresa  in diretta televisiva, aggiudicandosi il prestigioso Emmy Award  come miglior evento televisivo dal vivo.

Nel corso della sua lunga attività, la stella del canto internazionale ha insegnato a giovani talenti in numerosi corsi di perfezionamento, seminari e masterclass in America, alla Julliard School e al Yale University, in Europa e in Giappone, e fondato, nel 1997, l'Accademia Operistica Renata Scotto. Il 27 febbraio 2011 ricevette poi il prestigioso premio Met Legends.

La sua versatilità vocale le ha consentito di attraversare tutto il repertorio operistico italiano e ora, sono almeno sessanta le eroine del belcanto che la piangono: Violetta e la Sonnambula, Mimì e Madama Butterfly, Carmen, Gilda e molte altre, cui ha regalato interpretazioni che hanno segnato la storia del Novecento, lasciando un'impronta indelebile.

Rimarrà stella per sempre, non potrà mai spegnersi.
#ILBELLOCISALVERÀ 

Maria Gramaglia

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