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Sanità | 20 agosto 2023, 07:59

Sempre meno persone si curano in intramoenia. In dieci anni i ricavi Asl per visite intramurarie calano di oltre 2 milioni

Si passa da circa 10 milioni nel 2012 a circa 7,8 milioni nel 2021. Il calo sarebbe la conferma dei dati nazionali sulla crescente rinuncia alle cure, non solo per le liste d'attesa ma anche per motivi economici

Sempre meno persone si curano in intramoenia. In dieci anni i ricavi Asl per visite intramurarie calano di oltre 2 milioni

L'attività intramoenia dei medici è al centro del dibattito sulla sanità, dividendo chi ritiene che vada abolita da chi sostiene che sia solo un falso problema.

Si tratta della libera professione medica intramuraria, introdotta nel 1996 in Italia dall’allora ministra Rosy Bindi e riguarda le prestazioni erogate al di fuori dell’orario di lavoro dai medici di un ospedale, utilizzando le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’ospedale stesso (costi che vengono coperti da parte del prezzo della prestazione fatta pagare al paziente con una fattura).

Per molti l'intramoenia è una via d'uscita alle lunghe liste d'attesa. O si va dal privato o si ricorre all'intramoenia, ma anche questa ha un costo e negli ultimi dieci anni la spesa dei pazienti dell'Asl2 per le visite intramurarie è calata.

Una spiegazione sarebbe il numero minore di medici che svolge la professione intramuraria, ma per la maggior parte si tratterebbe di una conferma dei dati nazionali in base ai quali le persone rinunciano alle cure, o le posticipano, anche per motivi economici.

Secondo gli ultimi dati un italiano su 10 rinuncia alle cure per motivi economici. E il calo nei ricavi Asl2 dell'intramoenia sarebbe un segnale. Si è passati dai 9.959.373 milioni nel 2012 ai 7.763.030. (va considerato anche l'effetto covid che con la sospensione di molte visite nel 2020, ma il calo è stato progressivo nel corso degli anni).

"Visto che i Lea, i livelli essenziali di assistenza, non vengono rispettati il cittadino è costretto a rivolgersi all'intramoenia , se non va dal privato – spiega il presidente del Comitato Amici del San Paolo - l'Asl dovrebbe ridurre la quota dei costi di intramoenia che copre la parte burocratico amministrativa e renderlo più accessibile economicamente e garantendo una libertà di scelta".

"Il dato sull'intramoenia non solo conferma quello del numero crescente di persone che sospendono o decidono di posticipare le cure – spiega Andrea Pasa, segretario della Cgil – e se parliamo di cure come quelle cardiologiche o oncologiche, come dicono alcuni dati, le conseguenze possono essere serie. Da una parte ci sono sempre meno medici ma dall'altra c'è anche sempre minore fiducia da parte delle persone per questi sistemi ibridi, come l'intramoneia, che per risultano costosi per sempre più persone".

Elena Romanato

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