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Attualità | 19 agosto 2023, 08:49

Non si trova più il cinghiale ferito con l'arco. OSA: "Potrebbe essere condannato a una terribile agonia"

L'animale colpito da un dardo nell'imperiese era stato soccorso ma poi era riuscito ad allontanarsi. L'Osservatorio intanto puntualizza sulla gestione degli animali catturati in gabbia

Non si trova più il cinghiale ferito con l'arco. OSA: "Potrebbe essere condannato a una terribile agonia"

Serpeggia tra gli animalisti liguri la tristezza per la sorte del giovane cinghiale ferito con una freccia (non si sa se scagliata da un arco o una balestra) a Imperia. L'animale era stato infatti soccorso da alcuni volontari che erano riusciti ad estrarre il dardo ma non a trattenere il ferito, fuggito poi nei boschi.

A tracciare il punto della situazione è, in una nota, l'Osservatorio Savonese Animalista, che spiega: "Sembra che nei giorni scorsi un gruppo di attivisti, spontaneo e non legato ad associazioni, lo abbia a lungo cercato nei boschi per soccorrerlo ma senza trovarlo; il tutto con comprensibile segretezza perché, secondo legge, deve essere consegnato ai guardiacaccia regionali per l’abbattimento".

OSA ricorda che se è possibile che la ferita guarisca spontaneamente, è molto probabile che si infetti e condanni l'animale a una lunga e terribile agonia, come accade quasi sempre agli animali colpiti in movimento da una freccia, "sia essa di arco, come appena permesso dalla Regione Liguria, o di balestra, com'è invece vietato dalla legge: un martirio che spesso sfocia nell’aggressione mortale, quando è indebolito o moribondo, di lupi, volpi o tassi".

"Intanto proseguono in molti comuni le catture con gabbie e le atroci esecuzioni a fucilate di cinghiali scesi negli abitati - proseguono dall'Osservatorio savonese - in un'intervista di ieri (18 agosto, ndr) su Radio24 il consigliere Alessio Piana, proponente dell’emendamento votato il 27 luglio che ammette l’arco in Liguria, ha riferito che leggi vigenti non consentono di riportare nel bosco i soggetti catturati; OSA invece ribadisce che è vietata, giustamente, 'l’immissione' di cinghiali, fatta per evitare che i cacciatori continuassero a liberare animali d’allevamento per ripopolare i cinghiali e farli crescere per aver più prede, come avvenuto; ma i soggetti finiti nelle gabbie provengono dalle campagne vicine, appartengono quindi all’ambiente e la loro liberazione non è 'immissione' ma 'trasferimento'".

Superano invece le 89mila, e si avvicinano alle centomila, le adesioni raccolte su change.org contro la caccia con l’arco in Liguria da Antonella Belgrano, in base all’allarme lanciato dall’Osservatorio Savonese Animalista.

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