Anche il New York Times ricorda la "Diva".
Con un lungo articolo di Jonathan Kandell il quotidiano statunitense ha dedicato spazio alla scomparsa della cantante e regista savonese Renata Scotto che si è spenta all'età di 89 anni.
Il New York Times ha ricordato la sua carismatica presenza sul palco e le sue esigenze interpretative oltre al fatto di essere stata famosa per la sua capacità di interpretare i personaggi d'opera tanto quanto per la sua voce. Il quotidiano si è soffermato anche su un aneddotto da bambina: a Tovo San Giacomo, cantava le canzoni del famoso tenore italiano Beniamino Gigli dalla finestra della sua camera, raccogliendo applausi e caramelle dai passanti.
L'artista che ha calcato il palco di teatri come la Scala di Milano, il Bolshoi di Mosca, il Metropolitan di News York, attualmente era insegnante in scuole di prestigio come la Juillard School of Music di New York o alla Yale University.
Dopo gli studi di canto a Milano, prima con il baritono Emilio Ghirardini e poi con Mercedes Llopart. Partita come contralto, si scoprì, dopo tre anni di studio, soprano lirico-leggero e in seguito drammatico. Appena diciannovenne debuttò nel 1952 al teatro Chiabrera come Violetta ne La Traviata.
Dal 1986 si era occupata anche di regie d'opera: la prima fu Madama Butterfly al Metropolitan Opera, mentre alla New York City Opera con la direzione della La traviata, ripresa in diretta televisiva, che si era aggiudicata il prestigioso Emmy Award come miglior evento televisivo dal vivo.
Lo scorso anno aveva aperto al Chiabrera con Tosca di Giacomo Puccini, da lei diretta, e con la direzione di Giovanni Di Stefano.
Il suo amore infinito per la musica aveva continuato ad esprimerlo con l'impegno quotidiano per i giovani, creando l'"Accademia Operistica Renata Scotto", oltre che operando come docente nell'Accademia di Santa Cecilia.