“C'è un progetto pronto da tempo. Ci sono le risorse del Pnrr, a differenza del periodo della nostra giunta che ha dovuto chiedere il piano di riequilibrio, allora perché l'amministrazione non chiede le risorse per un progetto che permetterebbe di evitare allagamenti in città?".
A porre il quesito è il capogruppo di Fratelli d'Italia Massimo Arecco che ha presentato un'interpellanza per il prossimo consiglio comunale.
“Nel progetto fatto elaborare dal Consorzio per la depurazione delle acque di scarico del savonese – spiega Arecco- relativo all’individuazione degli elementi necessari per ridurre al minimo il rischio di inondazione della zona compresa tra Corso Mazzini, Corso Colombo, Via Dante Alighieri e il torrente Letimbro, è contenuta la proposta tecnica per risolvere definitivamente la grave problematica derivante dai ripetuti e cronici allagamenti che interessano tale, ampia, porzione di città”.
Il progetto è stato elaborato dalla società di Ingegneria Nord Milano Consult di Busto Arsizio, in collaborazione con Studio di geologia di Marcello Ermia e con la consulenza di H.S. Ingegneria di Empoli. Lo studio identifica le cause dell'allagamento della zona interessata, quando ci sono forti piogge.
“La parte meridionale del territorio del Comune di Savona – spiega lo studio -è soggetta a fenomeni di allagamento in occasione di eventi meteorici intensi a causa della probabile insufficienza della rete di fognatura delle acque meteoriche a smaltire le portate al Torrente Letimbro.”
Le soluzioni ipotizzate sono tre: una stazione di pompaggio mobile, una stazione di sollevamento e vasca “volano” con scarico nel Letimbro e una condotta di scarico a mare con costi che vanno in media dai 300 mila euro per un noleggio delle pompe per sei mesi, ai circa 2 milioni della seconda e terza soluzione. Risorse che, spiega Arecco, si potrebbero chiedere attingendo al Pnrr.