Attualità - 08 agosto 2023, 16:00

Rigassificatore, a Quiliano due nuovi impianti in località Gagliardi: si accende la discussione

I dettagli del progetto sul territorio quilianese. Il comune ha affidato l'incarico ad uno studio legale. Il Pd di Quiliano sugli scudi. Su Change.org è stata lanciata una petizione

Rigassificatore, a Quiliano due nuovi impianti in località Gagliardi: si accende la discussione

Un impianto PDE che contiene apparecchiature di filtraggio e misura del gas naturale oltre alla regolazione della pressione.

Verrà realizzato ex-novo sul territorio del comune di Quiliano in località Gagliardi dove è previsto sia la trappola di arrivo del nuovo metanodotto “Allacciamento FRSU Alto Tirreno (tratto a terra)" sia la trappola di partenza del nuovo metanodotto “Collegamento dall’Impianto PDE alla Rete Nazionale gasdotti".

Questa una delle sostanziali novità previste nell'ambito del progetto per la realizzazione dell’impianto produttivo da parte della società SNAM (pubblicato sul sito della Regione Liguria)  consistente nella posa di condotta e realizzazioni impianti a servizio del nuovo rigassificatore off-shore, con la nave che verrà collocata a 4 km dalla costa di Vado.

Con il comune, il Partito Democratico e i cittadini che stanno esprimendo già le prime perplessità.

L'IMPIANTO

All'interno dell'area saranno previste quindi le apparecchiature di filtraggio e misura del gas naturale oltre alla regolazione della pressione da 100 bar a 75 bar e la predisposizione per il preriscaldo.

Adiacente ad esso sarà prevista la collocazione di un impianto di correzione dell’indice di Wobbe (parametro principe per determinare la qualità del gas che proviene dalla rete o da sottoprocessi di produzione) con lo scopo di rendere il gas liquido gestito dalla FRSU idoneo alle condizioni di trasporto richieste dalla rete nazionale. All’interno del nuovo impianto è presente il punto di intercettazione di linea (PIL) che dovrà essere smantellato e riubicato all’interno dello stesso.

IL PERCORSO FINO ALL'AREA DI QUILIANO

A conclusione della condotta sottomarina, il tracciato del metanodotto ha il suo inizio in una area recintata prospicente la Via Aurelia e subito dopo il microtunnel di approdo, attraversa un fascio di binari ferroviari tramite un altro microtunnel sino a giungere in altra area recintata di proprietà Tirreno Power dove un fabbricato non più utilizzato dovrà essere dismesso.

Nell‘area di approdo, tra i due microtunnel è prevista l‘ubicazione del PIL e di una valvola di intercettazione di monte prevista per gli attraversamenti ferroviari. Successivamente il tracciato raggiunge il greto del Torrente Quiliano tramite altri due microtunnell consecutivi sottopassando un’altra ferrovia, la variante della via Aurelia, un paio di strade comunali e il piazzale del deposito dell’area della Conad.

Inizia poi la percorrenza del Torrente Quiliano che porta il tracciato sino al punto finale in corrispondenza dell‘impianto in progetto (Località Gagliardi) per l‘interconnessione tra tubazioni e la riduzione della pressione.

La percorrenza del corso d’acqua è costituita da una parte iniziale in microtunnel per meglio gestire gli spazi a disposizione e dal successivo tratto a completamento per sezioni con scavi a cielo aperto dove si prevede anche la contemporanea apertura delle opere trasversali di regimazione.

Ultimata la posa della tubazione le opere trasversali verranno completamente ristrutturate e lo scavo longitudinale ritombato ricostituendo l’originale asta fluviale. In questo tratto la linea, subito dopo il sottopasso del ponte di Via San Pietro, abbandona momentaneamente la percorrenza fluviale ponendosi in sponda destra idraulica con lo scopo di predisporre il PIL numero due, impianto di valle dell’attraversamento ferroviario Collegamento dall’Impianto PDE (Quiliano) alla Rete Nazionale Gasdotti. 

 IL COMUNE AFFIDA L'INCARICO AD UNO STUDIO LEGALE

Il Comune di Quiliano visto il coinvolgimento nel progetto ha deciso di avvalersi dell’assistenza di uno studio legale specializzato, per tutelare gli interessi del territorio.

"Risulta necessaria una valutazione di natura legale in funzione del procedimento promosso dal Commissario di Governo in merito alla fase di valutazione del progetto e del parere da esprimere in merito all’intervento" spiegano dal comune nella determinazione di affidamento dell'incarico.

"Come ho già avuto modo di esprimere negli incontri ci sono delle forti preoccupazioni in merito al progetto che è stato presentato e in modo particolare all'aspetto che riguarda il tracciato e l'impianto PDE di Quiliano - ha detto il sindaco di Quiliano Nicola Isetta - Al presidente Toti abbiamo chiesto un incontro per porre le osservazioni, dall'altra parte ci stiamo muovendo sotto il punto di vista tecnico per approfondire i contenuti del progetto".

LE PREOCCUPAZIONI DEL PD DI QUILIANO

"Il Circolo PD di Quiliano, visto il progetto pubblicato sul sito della regione Liguria relativamente al rigassificatore, esprime la sua totale contrarietà alla realizzazione di 'un impianto di regolazione PDE' (di notevolissime dimensioni pari a oltre due campi da calcio) in via 25 aprile a Quiliano in un’area agricola, inserita in un contesto residenziale, nelle vicinanze delle borgate di Gagliardi e Valleggia Superiore e con la prossimità dell’impianto SARPOM, definito ad alto rischio. Si tratterebbe di un significativo aumento delle servitù connesse ad infrastrutture che già gravano pesantemente sul territorio del comune di Quiliano. Ad oggi non conosciamo la posizione dell’Amministrazione ma manifestiamo la disponibilità alla collaborazione per evitare questa scelta scellerata" ha detto il segretario Paolo Veirana.

LA PETIZIONE

E' stata anche lanciata una petizione quest'oggi su Change.org denominata "Salviamo i Gagliardi di Valleggia".

"Siamo consapevoli che abbiamo bisogno del gas naturale e non siamo pregiudizialmente contrari ai rigassificatori; tuttavia inserire un impianto grande come due campi da calcio per la trasformazione del gas proveniente dall’impianto off shore davanti a Vado Ligure in una zona agricola vicino ad un centro abitato e ad un impianto ad alto rischio è una scelta scellerata. Chiediamo a Snam e alle istituzioni di rivedere il progetto utilizzando aree già destinate ad uso industriale" scrive Elvio Tarditi che ha lanciato la petizione.

QUI per la petizione.

LA REPLICA DEL PRESIDENTE TOTI

Alla mobilitazione di voci scettiche ha risposto il presidente della Regione, nonché commissario governativo per l'opera, Giovanni Toti, rivolgendosi in particolar modo a quella che ha definito come una sinistra trasformatasi nel "peggior partito conservatore, diviso e capace solo di dire no" pur non apertamente ma "nascondendosi dietro mille dubbi, piccole e meschine paure, bizzantinismi" e andando contro alla nuova politica energetica del Paese per rimediare alla crisi che ha lacerato famiglie e imprese (QUI l'articolo completo).

Redazione

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