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Attualità | 06 agosto 2023, 10:05

Loano, in pensione il dottor Nicolò Tortarolo: "Grato per gli attestati di stima. La burocrazia ha cambiato il mestiere, ma non ne ha intaccato il fascino"

Una carriera iniziata nel 1987 e che lo ha visto diventare medico di famiglia e punto di riferimento per diverse generazioni di famiglie loanesi

Loano, in pensione il dottor Nicolò Tortarolo: "Grato per gli attestati di stima. La burocrazia ha cambiato il mestiere, ma non ne ha intaccato il fascino"

Dopo 37 anni di attività lavorativa, il dottor Nicolò Tortarolo va in pensione. Medico di medicina generale in servizio al centro Loano Salute, si congeda dai suoi pazienti al termine di una carriera iniziata nel 1987 collaborando con il dottor Gianmario Vigliercio. "Un'esperienza che mi ha permesso di imparare molto" spiega proprio il dottor Tortarolo e che, dopo un passaggio nella Guardia Medica, lo ha portato a diventare medico di famiglia e punto di riferimento per diverse generazioni di famiglie loanesi.

Ma com'è cambiato il mestiere negli anni? "Da giovane vorresti salvare il mondo, lo scontro con la realtà è però inevitabile - commenta Tortarolo ricordando i suoi inizi - all'epoca c'era una situazione organizzativa più fluida, meno pesante dal punto di vista burocratico e la collaborazione tra medici ospedalieri e medici del territorio era più efficiente. Con lo sviluppo di nuove tecnologie e l'aumento delle spese sanitarie sono iniziati i protocolli, cosiddetti, da rispettare: le note prescrittive sui farmaci, gli allegati da integrare alle richieste per gli esami, senza dimenticare i controlli mensili sulla spesa sanitaria procapite". 

A peggiorare la situazione, secondo il dottore loanese, ha contribuito "la grande mancanza del sistema sanitario nazionale sul territorio, che persiste tuttora: non si percepisce la piena intenzione di porre l'utenza al centro del servizio. Noi medici di famiglia siamo stati dimenticati, abbiamo sempre lavorato solo con il nostro sapere e la nostra voglia di aiutare i pazienti. Persone che spesso abbiamo sostenuto, oltre che dal punto di vista medico, anche da quello psicologico".

Tra le difficoltà quotidiane anche lo tsunami della pandemia: "Ha ulteriormente penalizzato il nostro lavoro - osserva il dottore loanese - il Covid ci ha allontanato dai nostri pazienti, specialmente a domicilio, anche se qualche collega ha proseguito a visitare nelle abitazioni, mentre il fardello burocratico andava ancor di più ad appesantirsi. Nell'inverno 2021, con la possibilità da parte nostra di effettuare test antigenici, abbiamo contribuito a risolvere il problema dei malati a domicilio: ad un certo punto i casi erano talmente tanti che l'igiene pubblica dell'Asl non riusciva più a sostenerne il carico. Un merito che non ci è stato pienamente riconosciuto". 

Degli anni di lavoro del dottor Nicolò Tortarolo resteranno però per sempre le testimonianze di chi da lui è stato curato: "In questi giorni ho ricevuto numerosi attestati di stima dai miei pazienti, più di quanto mi potessi aspettare". 

All'orizzonte il meritato riposo, con il relativo spazio concesso alle nuove leve. "Se consiglierei di intraprendere la vita da medico di famiglia ad un giovane? Sicuramente sì, ma è necessario che sacrificio e senso del dovere rappresentino i punti cardinali da seguire dal primo giorno di università fino all'ultima visita. Il lavoro nel tempo è diventato più farraginoso, è vero, ma la cura del prossimo e del suo bene più prezioso, la salute, hanno permesso a questo straordinario mestiere di veder mantenuto intatto e inalterato tutto il proprio fascino".

Roberto Vassallo

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