Politica - 06 agosto 2023, 11:48

Al via le manifestazioni di interesse per il programma triennale per l'inclusione 'Vasi comunicanti'

I progetti, della durata di tre anni, sono destinati al reintegro delle persone sottoposte a procedimenti penali

Grazie all’adesione di Regione Liguria ai finanziamenti statali della Cassa delle Ammende del ministero della Giustizia, prende il via la manifestazione d’interesse per la coprogettazione di “Vasi comunicanti: dall’esecuzione penale alla rete territoriale del lavoro e del benessere sociale” per la durata di tre anni. Scopo della coprogettazione, indirizzata agli enti del Terzo Settore presenti sul territorio regionale, è quello di promuovere una visione condivisa un “Ponte tra il dentro e il fuori” tramite sportelli per l’inclusione attiva delle persone sottoposte a provvedimenti penali, sia all’interno che all’esterno degli istituti penitenziari, favorendo il collegamento con i servizi territoriali, l’accesso alle misure alternative alla detenzione e l’inclusione sociale.

Tra le azioni previste, fondamentali sono i percorsi di inclusione socio-lavorativa e attivazione sociale (orientamento formativo, l’accoglienza abitativa e il sostegno alle capacità genitoriali). Prevista anche l’attivazione di azioni di sensibilizzazione della cittadinanza alla giustizia riparativa, mediazione penale e supporto alle vittime di reato. Il programma si sviluppa su tre anni, con un finanziamento di un milione e 800mila euro (600mila euro per ogni annualità) assegnato alla Liguria dalla Cassa delle Ammende, accompagnato con un cofinanziamento di 540 mila euro da parte della Regione.

“Vasi comunicanti è un progetto completo, che punta ad armonizzare e rendere più efficienti le misure e le strutture che si occupano del reinserimento sociale delle persone che hanno procedimenti penali – commenta l’assessore regionale alle Politiche sociali e Terzo settore Giacomo Giampedrone – La Liguria, come dimostra il fatto di aver ottenuto il finanziamento della Cassa delle Ammende, può contare su una vasta esperienza su questi temi: pensiamo al decennale del progetto ‘la Rete che Unisce’, che ha come destinatari persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale e prevede, ad esempio, la formazione professionale e l’assistenza ai loro nuclei familiari, oltre a servizi pubblici per il sostegno alle vittime di reato, per la giustizia riparativa e la mediazione penale”. 
“L’auspicio – prosegue l’assessore – è che arrivino tante manifestazioni di interesse da parte del mondo del Terzo Settore ligure, in modo da poter lavorare insieme per potenziare l’assistenza e la qualità inclusiva in questo campo, così delicato e fondamentale per ridurre la recidiva”. 

Caratteristica principale della misura è proprio la messa a punto di innovativi sportelli, chiamati “Spin Plus”, che faranno da punti di riferimento per la presa in carico di adulti, minorenni e madri con figli al seguito. Divisi in tre categorie (per le iniziative all’interno degli istituti di pena, per quelle di inclusione sociale all’esterno e quelle dedicate il sostegno alle vittime di reato), gli sportelli si avvarranno di personale qualificato, a cominciare dal nuovo profilo del Mediatore di Rete e di comunità, e si occuperanno delle persone sottoposte a procedimenti penali sostenendole in percorsi inclusivi, formativi e lavorativi, oltre ad offrire assistenza e opportunità di giustizia riparativa alle vittime di reato. Il progetto è stato elaborato grazie alla collaborazione tra il Prap (Provveditorato Regionale dell’amministrazione penitenziaria), l’UIEPE (Ufficio inter-distrettuale esecuzione penale esterna) e il CGM (Centro giustizia minorile). L’avviso pubblico per la co progettazione, completo di tutti i requisiti necessari per partecipare e i dettagli della manifestazione di interesse, sarà pubblicato sul sito istituzionale www.regione.liguria.it.

Redazione