Stanno superando le 55mila (in tre giorni) e continuano a crescere le adesioni raccolte su Change.org contro la caccia con l’arco da Antonella B., in base all’allarme lanciato dall’Osservatorio Savonese Animalista (OSA).
"La campagna ha coinvolto non solo gli animalisti liguri, ma anche altre categorie di cittadini e turisti, inorriditi dalle parole del consigliere regionale leghista Alessio Piana, proponente dell’emendamento, approvato a tarda sera da ben 23 membri su 28 presenti, quindi anche da parte della minoranza", spiegano dall'OSA.
"Le dichiarazioni di Piana sono sconcertanti. La caccia con l’arco è prevista dalla legge quadro del 1992, ma il decreto di giugno del governo Meloni l’ha inserita tra i mezzi consentiti nel piano di 'controllo della fauna selvatica'. Secondo il consigliere regionale è utile in città per abbattere cinghiali, caprioli e daini intrusi".
OSA fa notare che esperti arcieri, che mirano solo a bersagli e sagome fissi, negano la possibilità che si riesca a colpire mortalmente con la prima freccia un soggetto in movimento, che vagherà quindi impazzito dal dolore tra auto, motocicli, biciclette e pedoni per chissà quanto e fin dove.
"La proposta approvata permette la caccia al cinghiale tutto l’anno (malgrado sia ormai noto che favorisce l’incremento della popolazione e dei conseguenti danni alle colture) e concede semplificazioni alle squadre di cinghialisti negli inviti di colleghi di altre regioni a partecipare a battute in Liguria. Cioè vicino alle aree infettate dalla peste suina: se sbaglieranno a disinfettare scarpe, vestiti, auto, attrezzature, etc., rischieranno di esportare altrove l’epidemia".
"Intanto Piana è stato 'scaricato' dal suo stesso schieramento: la giunta Toti ha ufficialmente dichiarato che l’iniziativa era personale e non dell'amministrazione", concludono dall'OSA. Gli animalisti chiedono le dimissioni del consigliere regionale.