Attualità - 03 agosto 2023, 11:29

Albenga, accoglienza profughi, il sindaco: “Atto di carità cristiana, comunque il Governo lo ha imposto”

“Situazione temporanea. Siamo riusciti a evitare l’occupazione di palestre ed edifici scolastici, dirottando sull’ex Anfi a Vadino, che è oggetto di adeguamento e allestimento in questi giorni”

Fermo restando che non vogliamo venire meno ai nostri valori, in un’ottica di collaborazione, di generosità e carità cristiana, non abbiamo avuto la possibilità di scegliere se ospitare o meno i 15 profughi in arrivo ad Albenga. Stiamo vivendo una situazione di emergenza, dichiarata dal Governo, per l’arrivo sul territorio italiano di profughi provenienti da diversi Paesi, con sbarchi che sono praticamente triplicati. Solo tramite un’accoglienza diffusa è possibile far fronte a questa situazione che, purtroppo, il nostro Governo non ha saputo gestire, riversando sui Comuni l’obbligo dell’ospitalità, senza governare di fatto i percorsi. Per questi motivi la Prefettura, nei giorni scorsi, ha eseguito diversi sopralluoghi nei Comuni della Riviera volti a individuare luoghi adatti a una prima e temporanea accoglienza”. Lo afferma il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis in seguito alle polemiche sollevate sul tema dalla minoranza consiliare (leggi QUI).

L’ipotesi iniziale era quella di occupare palestre ed edifici scolastici, ma siamo riusciti ad evitarlo orientando l’attenzione sull’ex Anfi, a Vadino, edificio al momento non utilizzato e che proprio in questi giorni è oggetto di adeguamento e allestimento per poter ospitare 15 profughi, persone provenienti da zone di guerra, di estrema povertà, spesso vittime di persecuzioni che per arrivare in Italia hanno passato inumane traversie – spiega il primo cittadino di Albenga -. Queste persone verranno qui sistemate per un periodo che non supera i 15 giorni, e poi verranno avviate verso i Cas, centri di accoglienza speciali dove potranno restare per più tempo. Potrebbero avvicendarsi altri gruppi di profughi, al massimo fino a ottobre”.

Si tratta quindi di un’accoglienza diffusa temporanea imposta dal Governo, che interessa tutti i Comuni, ognuno collaborando e apportando il proprio contributo per l’accoglienza con la messa a disposizione degli spazi e delle strutture di cui dispone. “La gestione di queste persone sarà molto oculata e puntuale – continua Tomatis -. Verranno sottoposte a visite mediche e saranno assistite da operatori, mediatori culturali, con presidio anche notturno, e avranno obbligo di rientro in struttura entro le ore 22”.

Faremo del nostro meglio per accoglierli, seppur temporaneamente– prosegue il sindaco - e ringraziamo fin d’ora i volontari e i cittadini che, dimostrando una grande sensibilità e umanità, collaboreranno per fare in modo di restituire un po’ di serenità a queste persone”.

Ancora una volta la minoranza dimostra di non sapere cosa voglia dire amministrare una città – afferma infine a nome della lista civica ‘ Insieme per il Futuro Tomatis Sindaco’ - . Quando tutte le città della provincia stanno facendo il massimo per garantire un'accoglienza diffusa sul territorio, cercando di unire le esigenze dei profughi con quelle della cittadinanza, in accordo e di concerto Con la Prefettura, i consiglieri comunali di minoranza vogliono gettare benzina sul fuoco su un argomento molto delicato, per mero tornaconto elettorale, sperando di provocare reazioni nei cittadini. Peccato che l'emergenza profughi sia aumentata esponenzialmente da quando è in carica questo governo, che non è in grado di fronteggiare questo fenomeno, addossando tutta l'operatività sui comuni. È proprio vero che fare opposizione è facile, governare e amministrare è un'altra cosa e non è per tutti”, conclude il sindaco di Albenga.

Anche l'assessore Pollio, in una nota, ha preso posizione in merito: "È davvero triste vedere come alcuni consiglierei di minoranza speculano sulle persone che sfuggono dalle guerre, dalla fame e dalle dalle malattie - scrive - Stiamo vivendo una vera emergenza umanitaria e mi fa specie che quelli che dovrebbero comprendere più di tutti la carità cristiana sono fomentatori e divulgatori di tensioni nella popolazione". 

"Stiamo parlando di donne, uomini, bambini - ricorda l'assessore - che stanno vivendo un vero dramma e oggi siamo qui a criticare la scelta del posto individuato per una prima e temporanea accoglienza invece che considerare la situazione di difficoltà di queste persone, perché sì, forse a qualcuno sta sfuggendo di mente, ma si tratta di persone" conclude Pollio.