Attualità - 02 agosto 2023, 15:20

Carcare-Predosa-Orco Feglino: il progetto che fa discutere nato per avere chilometraggio e costi ridotti

Lo studio di fattibilità del Comitato apposito condiviso al Tavolo per il Lavoro per lo Sviluppo Economico e Sostenibile di Savona con la Giunta Caprioglio. Sul territorio preoccupazioni per turismo outdoor e ambiente

A far discutere nelle ultime ore l'entroterra finalese è il progetto per la realizzazione di un nuovo percorso per l'autostrada tra il Basso Piemonte e il Ponente ligure, la celeberrima "bretella" inizialmente prevista tra Carcare e Predosa.

La vicenda, dopo un ordine del giorno presentato dal capogruppo della Lega Stefano Mai non più tardi di ventiquattr'ore or sono dalla pubblicazione di questo articolo, è tornata tra i banchi dell'aula di Palazzo Fieschi a distanza di circa un anno.

Nella seduta del 15 marzo 2022, la proposta approvata con 23 voti favorevoli tra i gruppi di maggioranza e Pd-Articolo Uno, era quella di "intraprendere ogni azione utile alla realizzazione della bretella [..] promuovendo l’avvio della tratta Carcare-Predosa sulla base dello studio di fattibilità depositato presso il Comune di Cairo Montenotte", oltre ad "avviare la progettazione del tratto di collegamento tra Carcare e l’albenganese con una verifica dell’eventuale fattibilità dell’ipotesi di tracciato Carcare-Feglino" da parte del soggetto affidatario dell'opera.

Se pochi dubbi vi sono su quella che quindi è la tratta tra la Val Bormida e l'alessandrino per un'infrastruttura a più riprese definita strategica per il territorio, diversa e tutta da decifrare è invece la tratta di collegamento alla costa.

Tra Albenga e Borghetto Santo Spirito, l'ipotesi di allacciamento della futura autostrada alla A10 con un tracciato che da Carcare arriva a Orco Feglino è nata anni fa, elaborata da un Comitato e rimasta poi ferma per anni.

Con l'amministrazione del capoluogo savonese guidata da Ilaria Caprioglio, il Comitato aveva ripreso il progetto, discusso poi in un incontro in a Palazzo Sisto: "Il progetto era stato elaborato da un Comitato che ce lo aveva sottoposto - spiega l'allora vice sindaco Massimo Arecco - ed era stato fatto uno studio preliminare su questo tracciato alternativo. Ci fa piacere che la Regione abbia ripreso il progetto che siamo stati i primi a presentare" aggiunge l'ex esponente della Lega, ora con Fratelli d'Italia.

Lo studio di fattibilità era stato presentato e condiviso al Tavolo per il Lavoro per lo Sviluppo Economico e Sostenibile dell'ex assessore Maria Zunato. "Era stato il primo tavolo che avevamo fatto - afferma Zunato - al quale avevamo invitato la Camera di Commercio, l'Unione Industriali e l'Autorità di sistema portuale. Lo studio di fattibilità era stato inviato alla Provincia".

Secondo questo studio di fattibilità, il tracciato della Orco Feglino-Carcare avrebbe una lunghezza minore, 18 chilometri, contro quello più lungo che arriverebbe fino a Borghetto, per 30 chilometri, con una netta conseguente riduzione dei costi.

"Un tracciato più breve del nuovo collegamento autostradale con attestamento a Feglino sulla A10 - diceva lo studio di fattibilità presentato nel Comune di Savona quattro anni fa - non dovrebbe incidere in modo significativo sull'assegnazione dei flussi di traffico derivanti dalle matrici casello-casello sia sulla A7, sia sulla A26, sia sulla A10 a levante di Feglino".

Una valutazione che non evidenzierebbe quindi nessun aumento di traffico nella tratta tra il genovesato e il medio ponente savonese che però rischierebbe, secondo alcuni, di mettere a repentaglio la nuova economia sviluppatasi nell'entroterra finalese basata principalmente sul turismo e sostenuta fortemente dall'outdoor.

E' quanto sottolinea, dopo la replica sull'argomento da parte dell'Amministrazione comune di Orco Feglino, il sindaco di Finale, Ugo Frascherelli: "Con quella che di fatto sarebbe a tutti gli effetti una nuova autostrada con viadotti e traforazioni, si andrebbe a compromettere il lavoro di questi anni per sviluppare e promuovere il nostro comprensorio in una chiave diversa da quella precedente industriale o caratterizzata da un'economia, nell'entroterra, di sostentamento e fatica. Se vogliamo parlare di infrastrutture per migliorare la situazione nel Ponente penso sia necessario semmai procedere sul raddoppio ferroviario".

Redazione