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Politica | 28 luglio 2023, 18:55

Stop alla musica a mezzanotte a Finale, Cileto: "Rivedere la misura in orari e zone"

La consigliera di minoranza chiede un ripensamento che però il sindaco Frascherelli non prevede: "Non vogliamo riversare il problema da una zona all'altra"

Stop alla musica a mezzanotte a Finale, Cileto: "Rivedere la misura in orari e zone"

Variare le date, le zone e gli orari dell'ormai nota ordinanza che a Finale impone lo stop della musica amplificata a mezzanotte nei dehors, lasciando nei fine settimana un maggior lasso di tempo a bar e ristoranti per sviluppare le loro attività di intrattenimento.

Si è tornato così con questa richiesta della consigliere Tiziana Cileto di "Per Finale" a parlare dell'ormai celebre atto assunto dal sindaco Frascherelli, la quale ha aperto la seduta del Consiglio Comunale odierno.

La richiesta della consigliere di minoranza parte dal presupposto di rispettare la sentenza della Corte di Cassazione ma contestualizzandola, sottolineando inoltre come la musica non venga citata mai esplicitamente nelle varie sentenze dei tre gradi di giudizio.

"Capisco che questa misura è stata presa per prevenire richieste danni e quant'altro a spese del Comune, però vorrei che il sindaco capisse a cosa si riferiva la sentenza: stiamo parlando di un quartiere di Brescia dove tutte le sere si ha una marea di persone in vie molto strette, cosa che non possiamo dire di avere tutti i giorni dell'anno - ha affermato Cileto - Abbiamo visto pattuglie sulle spiagge a filmare i ragazzi sulle spiagge a mezzanotte e dieci. Non è possibile che una festa in spiaggia presupponga il doversi attendere una denuncia".

A ribadire di non andar fiero del provvedimento, rivelando inoltre di essersi anche scusato con alcuni ragazzi ricevuti nel suo ufficio, è stato il primo cittadino Ugo Frascherelli, ribadendo però i motivi della sua decisione secondo i quali la richiesta della minoranza non sono ritenuti applicabili.

"In questo Paese, non solo in questo ambito, c'è totale assenza di disciplina. Sono state liberalizzate le licenze di ristorazione o somministrazione, gli orari di apertura e le attività accessorie rispetto all'attività principale di un bar o un ristorante, com'è la musica - ha spiegato - Queste tre cose hanno portato inevitabilmente, specialmente nei centri storici, un contrasto con una norma, rimasta invece sempre la stessa, sui limiti di rumore nei centri abitati che di notte è a 55 decibel, praticamente il silenzio. Secondo la sentenza della Cassazione il diritto alla salute prevale su quello all'imprenditoria e alle attività accessorie".

"Si poteva ragionare in termini diversi coi commercianti sul come fare, così mi sembra una sentenza tout-court" ha controreplicato la consigliere Cileto rimarcando come negli ultimi trent'anni siano state prese scelte, non solamente a livello locale, che hanno portato a "un lento decadimento" nell'offerta turistica legata all'intrattenimento. "Gli anziani di ora sono quelli che negli anni '60/'70 venivano a divertirsi e ora si lamentano, se non li coltiviamo ora tra quarant'anni non avremo nemmeno più un turista in Liguria tra quarant'anni".

Un tema questo dell'intrattenimento toccato dal sindaco Frascherelli: "Non c'è certo nessuna resistenza politica rispetto alla nascita di locali da ballo, questo però deve nascere con le necessarie prerogative non come ristorante, bar o stabilimento e poi trasformato per l'occasione. Per altro, il Prefetto a inizio estate ha invitato tutti noi sindaci a vigilare su questo".

Mattia Pastorino

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