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Politica | 27 luglio 2023, 13:45

Costi in bolletta per la depurazione dell'acqua, Carrara: "Ci sono le condizioni giuridiche per richiedere il rimborso delle somme richieste indebitamente"

Prevista ad ottobre una nuova assemblea del Comitato Civico di Pietra Ligure: "Raccoglieremo le adesioni di quanti vorranno intraprendere l'azione di recupero"

Costi in bolletta per la depurazione dell'acqua, Carrara: "Ci sono le condizioni giuridiche per richiedere il rimborso delle somme richieste indebitamente"

"Stanno per partire le richieste di rimborso delle somme indebitamente richieste nelle bollette dell'acqua per una depurazione che non c'è e che, in queste condizioni, non si sa se mai si farà e se ci sarà. Intanto, per 'tenere su la baracca' si inventano fandonie. Ma con le fandonie faranno poca strada perché la realtà piano piano sta venendo a galla. Ormai, con le informazioni che abbiamo raccolto e stiamo ancora raccogliendo, non ci sono più dubbi che sussistano le condizioni giuridiche per richiedere il rimborso delle somme indebitamente richieste nelle bollette dell'acqua. Somme a carico degli utenti del 70% degli abitanti di Pietra Ligure e del 100% di quelli dei Comuni della Val Maremola, i quali pagano nelle bollette delle loro utenze domestiche dell'acqua anche i costi della depurazione che, però, non viene fatta, ma che incidono per oltre il 40% del totale delle stesse".

Così Mario Carrara, consigliere comunale di minoranza a Pietra Ligure, in merito ai costi richiesti in bolletta per la depurazione dell'acqua nel comune pietrese ma anche a Borgio e in Val Maremola.

"L'avvocato che sta seguendo la situazione della zona ha confermato che possono essere attivate le procedure per avere questo rimborso in quanto, a fronte di un pagamento preteso da parte delle società gerenti i servizi idrici, queste ultime non danno o, comunque, in base alle loro risposte e dichiarazioni, non garantiscono, come corrispettivo, quello per cui si paga: cioè, la depurazione - spiega ancora Carrara - Come abbiamo già avuto modo di scrivere, il 'diritto alla restituzione' lo stabilisce addirittura la Corte  Costituzionale con  la  pronuncia n°335/2008, ripresa da tutta la successiva, coerente giurisprudenza della Corte di Cassazione".

"La depurazione nella nostra situazione non esiste per due motivi eclatanti comprovati - prosegue l'esponente di minoranza - Non è stato mai realizzato il collettamento tra il territorio pietrese ed il depuratore posto nel Comune di Borghetto. Per quest'intervento, ad oggi, Luglio 2023, non sono stati reperiti i finanziamenti. Anche gli ultimi 'individuati', cioè quelli concordati il 29 Aprile 2021 nel Protocollo d'Intesa tra Servizi Ambientali e Sindaci (Aumento retroattivo delle tariffe delle utenze a + 53%; Accensione di un nuovo mutuo di €.1.500.000) si sono risolti in un nulla di fatto. Per cui, di conseguenza, non esiste un progetto esecutivo, né meno che mai un cronoprogramma dei lavori. Lavori, allo stato degli atti oggi nemmeno ipotizzabili. Il depuratore di Borghetto S.Spirito non è adeguato, nella sua attuale capacità, per la recezione ed il trattamento dei nuovi reflui. Per esserlo, dovrebbe essere sottoposto a consistenti lavori di potenziamento che necessiterebbero di notevoli finanziamenti: allo stato attuale inesistenti e neanche ipotizzabili circa il loro reperimento".

"Il lavoro di 'collettamento" ha un costo, valutato proprio da Servizi Ambientali, di €.5.000.000 totali che erano così articolati: €.3.500.000 dagli aumenti delle tariffe ed €.1.500.000 dal nuovo Mutuo. Servizi Ambientali ha chiesto subito all'Autorità competente di essere autorizzata ad aumentare le tariffe: cosa che ha fatto e sta applicando. L'Autorità ha concesso l'aumento proprio perché esso era vincolato ad uno scopo preciso, cioè: l'effettuazione dei lavori. Tuttavia, poi, la Servizi Ambientali non ha acceso nessun nuovo mutuo di €.1.500.000, come aveva l'impegno di fare. Cosicché, la somma necessaria per fare il lavoro non si può più raggiungere ed il lavoro di collettamento non può più essere fatto. La Presidente di Servizi Ambientali ha scritto, in riscontro ad una mia specifica interrogazione in proposito, che, sostanzialmente, essendo la sua Società in una situazione di passività finanziaria non è stato possibile trovare nel "mercato bancario" un istituto che facesse credito". 

"Di ciò prendiamo atto, ma ci poniamo due ordini di problemi: stanti così le cose, non sarà mai reperibile una fonte finanziaria della consistenza dell'importo dei lavori del collettamento che, quindi, in tali condizioni, non si faranno mai; se gli aumenti del + 53%, ora già in applicazione retroattiva nelle bollette, con vari "conguagli" risalenti fin al 2020, erano stati  "vincolati" dall'Autorità competente al fatto della realizzazione dei lavori del collettamento, visto che questi ultimi non si fanno, non dovrebbero anch'essi esser restituiti agli utenti? O, almeno, esser da subito disapplicati dalle bollette per il non raggiungimento del fine e per il venir meno della giustificazione che li ha autorizzati? Non ci si trova di fronte ad un altro caso di "rigonfiamento" artificioso delle bollette stesse, oltre a quello della mancata depurazione? Con l'Avvocato stiamo valutando anche questa ed altre cose".

"Il Comitato Civico di Pietra Ligure "Depurazione-bollette giuste" ha deciso di demandare ad  Ottobre l'indizione di una nuova Assemblea pubblica nella quale raccoglieremo, in modo "organico", le adesioni di quanti vorranno intraprendere l'azione di recupero delle somme relative alla depurazione nelle bollette, pagate indebitamente in questi ultimi dieci anni e tuttora - evidenzia Carrara - Nel frattempo, continueremo ad indagare circa tanti aspetti, anche "inquietanti", che, man mano, stanno emergendo nell'approfondimento di tutta la situazione che riguarda la vicenda "depurazione". In particolare, ci hanno colpito una serie di elementi che, prima, "sorvolati" ora, invece, "revisionati", acquistano tutta una nuova luce". 

Il consigliere d'opposizione citando alcune dichiarazioni del sindaco pietrese Luigi De Vincenzi e della presidente di Servizi Ambientali Barbara Balbo osserva ancora:  "il Sindaco De Vincenzi ammette e concorda con lei che i reflui -"Tutti i restanti reflui…"- vanno a finire già adesso al depuratore, che bisogno c'è stato e c'è di fare tutto quell'Ambaradan con Servizi Ambientali per cui essa non avrebbe ancora fatto il collettamento col depuratore stesso, minacciando "sfracelli" e cause legali di risarcimenti? E per che cosa, per quale "utilità" sarebbe servito aver già pagato fin'ora più di €.11.500.000, oltre debiti, a Servizi Ambientali se già oggi "il veicolamento modulato" (come scrivono loro) dei reflui al depuratore c'è già? Perché, invece, nessuno dei due ci dice in che percentuale i reflui che non riescono ad arrivare al depuratore di Borghetto, per le limitazioni funzionali della rete di collettamento, vanno a finire direttamente in mare, come loro stessi scrivono e firmano? Non pensano, se le cose stessero come dicono loro, che sarebbe un diritto dei cittadini saperlo, visto che si tratta di reflui sversati nell'acqua del mare senza depurazione? Ma noi sappiamo che si tratta di ben altro che di percentuali, visto che il collettamento non c'è ancora".

"Altro tema angosciante ed inquietante: i Sindaci, e Luigi De Vincenzi in particolare, sapevano bene che (da loro dirette dichiarazioni) i Comuni di Pietra e della Val Maremola hanno già pagato a Servizi Ambientali €.11.500.000 per le rate di un mutuo più altri debiti, per i lavori che essa avrebbe dovuto fare di collettamento col depuratore di Borghetto ma che non ha mai fatto. Ora, si viene a sapere che il costo totale dello stesso collettamento da Pietra Ligure fino al depuratore di Borghetto S.Spirito è di € 5.000.000 (valutazione della stessa Servizi Ambientali, verbale riunione 29 Aprile 2021). Ma con € 11.500.000 i Comuni di Pietra, Borgio e Val Maremola avrebbero potuto farne due più un pezzo, "andata e ritorno" più un altro tratto di collettamenti con il depuratore di Borghetto. Perché hanno pagato una cifra così follemente alta, se il costo totale del lavoro era meno della sua metà?", conclude infine Mario Carrara.

Comunicato stampa

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