Integrazione, omogenitorialità e diritti LGBTQ+. Sono questi i tre temi che i consiglieri comunali del Partito Democratico porteranno, su mandato del consiglio direttivo di sezione e del presidente Carzolio, nella prossima seduta dell'assise cittadina di Finale Ligure.
Tutte le mozioni presentate intendono far sì che l'Amministrazione finalese si impegni a promuovere, come fatto da altri Comuni, a promuovere verso le forze politiche nazionali iniziative legislative circa alcuni aspetti di queste aree tematiche sempre di stringente attualità nel dibattito politico.
Il primo punto riguarderà la ripresa delle politiche di integrazione attiva dei cittadini immigrati, "come a suo tempo realizzato positivamente anche a Finale con lo SPRAR", spiegano, inserendo tra i programmi l'inserimento dello "Jus Scholae", per garantire la cittadinanza italiana ai bambini e ragazzi immigrati al completamento positivo di un ciclo scolastico quinquennale nella scuola dell'obbligo.
Il circolo finalese evidenzia come "da decenni si tenti senza successo di risolvere il problema dell'immigrazione", con l'opinione pubblica spesso focalizzata essenzialmente "sulle situazioni di disagio subite dai cittadini italiani" e sui comportamenti "violenti o illeciti causati da una parte degli immigrati costretti in clandestinità", trovando al tempo stesso nell'immigrazione "una risposta alla necessità di manodopera per molteplici attività produttive, come segnalano periodicamente le organizzazioni datoriali". Il tutto con una gestione "molto precaria, se non impossibile" a causa della legge Bossi-Fini.
"L'attuale governo vorrebbe attuare una politica di blocco e rimpatrio forzato degli immigrati 'clandestini e non' basata sui cosiddetti CPR, che altro non sono che centri di detenzione temporanea, senza curarsi di coloro che già da diversi anni risiedono e lavorano precariamente all'interno dei nostri confini. Questo ultimo gruppo, molto numeroso, di immigrati 'stanziali' ha dimostrato di meritare considerazione e parità di diritti con i cittadini italiani, lavorando e pagando le tasse" aggiungono dal Pd finalese.
L'altro grande tema che sarà affrontato nella seduta di venerdì 28 luglio su proposta dei dem riguarda l'omogenitoralità, sempre più attuale come dimostra il recente caso savonese in cui la Procura non ha impugnato la registrazione del figlio di una coppia di due mamme effettuata dal sindaco Russo.
In questo caso si chiede non solo al sindaco Frascherelli di attivarsi presso il Governo per tutelare la vita familiare LGBTQ+ facendo si che questa venga riconosciuta nell'assetto normativo contrastando ogni discriminazione e garantendo i diritti ai figli delle coppie omogenitoriali.
L'invito al primo cittadino è quello, nel caso vi verificasse un caso come quello già citato a Savona, di registrare all'anagrafe i piccoli: "Nonostante i solleciti della Magistratura e quanto oramai definito a livello europeo circa il riconoscimento e la trascrizione nei Registri Comunali dei bimbi nati e addottati dalle famiglie arcobaleno, questi bimbi sono considerati 'fantasmi' dallo Stato italiano e pertanto privati di ogni diritto civile e umano. Questo è intollerabile" spiegano dal Pd finalese.
"Consapevoli delle possibili ripercussioni amministrative che possono derivare da tale decisione, ma convinti della sua giustezza, invitiamo il sindaco a registrare le dichiarazioni di nascita dei bimbi delle cosiddette 'Famiglie Arcobaleno' al fine di colmare il vuoto legislativo e assicurare serenità e diritti ai bambini e ai loro genitori" concludono.