Ripopolare le aree interne, è questo l’obiettivo della proposta di legge presentata oggi dalla Lista Sansa.
Il documento sarà discusso nei prossimi mesi in consiglio regionale e prevede numerose misure che puntano a valorizzare l’entroterra ligure.
I consiglieri Ferruccio Sansa, Selena Candia e Roberto Centi spiegano che l’obiettivo primario della legge è di dare maggiori opportunità agli abitanti delle aree più periferiche della regione. Opportunità pensate per ogni fascia d’età della popolazione.
In Liguria sono 106 su 234 i comuni dell’entroterra, di questi 29 sono comuni considerati periferici o ultraperiferici, cioè a una distanza di almeno 40 chilometri dal grande centro urbano.
“Questa nostra proposta di legge – sottolineano Sansa, Centi e Candia – mette insieme una serie di interventi concreti che necessitano di fondi strutturali e che cambiano completamente il paradigma degli interventi regionali nelle aree interne liguri. Chi amministra oggi dice di occuparsi dell'Entroterra facendo qualche riunione di giunta itinerante che ha il solo scopo di promuovere a spot dei paesini facendosi selfie e organizzando pranzi al ristorante. Oppure parla di valorizzare l'Alta Via dei Monti Liguri ma poi mette a disposizione solo 40 mila euro destinati al CAI per occuparsene. Se vogliamo fare davvero qualcosa per le nostre aree interne serve un netto cambio di passo”.
Tra i temi su cui Regione ha più voce in capitolo, la sanità, si propongono maggiori incentivi, in perticolar modo incentivi abitativi, per i medici di medicina generale. La proposta di legge prevede poi uno sviluppo della medicina territoriale con l’istituzione di infermieri e ostetriche di comunità e un maggior sostegno alle pubbliche assistenze, spesso sorrette, soprattutto nell’entroterra, dal solo volontariato.
“Da una parte il piano sociosanitario presentato da Regione Liguria tende ad un accentramento della copertura medica, allo sviluppo di grandi ospedali in città e lascia isolati i paesi - spiega Roberto Centi - Dall’altra le carenze nei trasporti rende ancor più difficile la copertura sanitaria di queste aree.
Oggi poi viene meno la garanzia del trasporto a causa della carenza di volontari, soprattutto giovani, e anche a causa dell'accentramento su pochi ospedali dei servizi più importanti, una scelta strategica che richiede però un servizio su tratte più lunghe per portare i pazienti in questi ospedali e non più negli ospedali diffusi sul territorio come accadeva una volta. Per migliorare questo quadro la Regione può intervenire da subito. Oggi alle pubbliche assistenze viene pagato solo il trasporto dei pazienti e non il tempo in cui rimangono ferme in attesa della chiamata. Basterebbe riconoscere un compenso anche per queste ore per incentivare maggiormente il servizio”.
Ferruccio Sansa lancia poi la proposta di recupero e affidamento di abitazioni abbandonate o da ristrutturare a persone a basso reddito o immigrati:
“Quando un proprietario ha una casa che deve essere ristrutturata, piuttosto che lasciarla andare in malora potrebbe affidarla, sotto la regia della Regione, a delle persone a basso reddito o immigrati che si impegnano a recuperarla. Potrebbero riportare vita e lavoro nei paesi dell’entroterra”.
Per quanto riguarda l’ambiente la Lista Sansa propone una mobilità sostenibile incentivando prima di tutto un’analisi dei flussi per intercettare le esigenze della popolazione. A questo si affiancano servizi nuovi come quello del car sharing.
“La nostra soluzione prevede in primis un studio su come si spostano le persone per poter dare risposte adatte – spiega Selena Candia -. Nella nostra proposta di legge abbiamo pensato di migliorare ed aumentare il servizio pubblico e di integrarlo con pratiche di mobilità condivisa e innovativa come ad esempio un 'BlaBlaCar di vallata': un'applicazione gestita dal pubblico in cui le persone che si spostano dall'entroterra verso la città o verso la costa possono mettere a disposizione dei posti sulla loro auto per condividere il viaggio, in modo da ottimizzare gli spostamenti, ridurre i costi e anche l'impatto ambientale.
Sempre in tema ambientale ed economico la grande sfida per le aree interne è l'approvvigionamento energetico, soprattutto per quei comuni periferici penalizzati dalle infrastrutture carenti.
“Nella nostra proposta di legge abbiamo voluto puntare molto sulle comunità energetiche, mettendo insieme pubblico e privato – spiega Selena Candia -. Con pannelli solari o pale eoliche gestite dal pubblico si possono azzerare le spese delle bollette per i residenti e migliorare l'impatto ambientale di tutta la comunità. Inoltre abbiamo pensato anche di puntare sulla biomassa per creare un'economia circolare chiusa che permetta una migliore gestione dei boschi e l'utilizzo della legna per la creazione di energia. Si tratta di una misura che andrebbe a creare imprese sul territorio per la gestione dei boschi e per la produzione di energia, dando benefici economici sul costo delle bollette e ambientali andando a ridurre anche il rischio idrogeologico, gestendo in modo oculato le aree boschive”.