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Attualità | 18 luglio 2023, 21:47

Savona si accende con le luci della fiaccolata contro la violenza sulle donne

La camminata da piazza Pertini a piazza Duomo è stata organizzata da Telefono donna per sensibilizzare contro la violenza di genere. Presenti anche il questore Simone e il sindaco Russo

Savona si accende con le luci della fiaccolata contro la violenza sulle donne

Piccole fiaccole si sono accese alle 21 a Savona per dare un segnale contro la violenza sulle donne, in una camminata da piazza Pertini a Piazza del Duomo con l'iniziativa  “Camminare insieme per dire no al femminicidio”, a cura del centro antiviolenza Telefono Donna.

Alla camminata erano presenti il sindaco Marco Russo e alcuni assessori, il Questore Alessandra Simone, le volontarie di Telefono Donna e i rappresentanti di alcune associazioni.

 “Noi camminiamo per dire no al femminicidio – ha spiegato Simonetta Degrossi presidente di Telefono donna - e per dire no a quella che è una piaga della nostra società”.

Prima della partenza della fiaccolata il Questore ha spiegato il ruolo della polizia e come fare rete tra enti e istituzioni sia importante per prevenire e combattere la violenza di genere.

"La polizia di Stato crede tantissimo nella prevenzione e nella rete e in un lavoro che deve essere di squadra per combattere la violenza di genere. Vedere che qui ci sono anche alcuni uomini mi fa molto piacere perché la rete deve essere formata da tutti quanti e si deve partire dal rispetto fin dalla tenera età. Le donne vittime di violenza devono essere supportate per uscire dal tunnel. Noi operatori di polizia dobbiamo essere consapevoli che quando ci troviamo di fronte a donne vttimae di violenza di genere dobbiamo seguirle nel percorso, sapendo che ci saranno momenti in cui vorranno tornare indietro. E anche in questi momenti dobbiamo supportarle".

"E' un piacere guardare questo piazza, uno spazio dedicato all'aggregazione e allo svago – ha detto il sindaco Russo – dove ci incontriamo per tenere alta l'attenzione. E' un segno importante. Il femminicidio non è un fatto di ordine pubblico ma un fatto che richiede un cambiamento culturale. Un cambiamento che significa dire che amore non è possesso e non essere possesso richiede rispetto. Il rispetto però non basta, ci vuole un altro modo di concepire la relazione".

Elena Romanato

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