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Attualità | 11 luglio 2023, 14:30

Savona, consegnato al Comune il progetto esecutivo del San Giacomo con le prescrizioni della Soprintendenza

Il progetto ha alcune modifiche rispetto alla versione precedente. Il passaggio successivo sarà l'avvio della procedura di gara per la consegna dei lavori e l'avvio del cantiere, con il restauro che dovrà essere finito entro il 2026

Savona, consegnato al Comune il progetto esecutivo del San Giacomo con le prescrizioni della Soprintendenza

Il raggruppamento temporaneo di professionisti che si è aggiudicata il bando della progettazione del restauro del San Giacomo ha consegnato a Palazzo Sisto l'esecutivo dell'intervento, in base alle indicazioni della Soprintendenza. Quattro i punti posti dalla Soprintendenza sui quali si concentrerà il restauro, in base al progetto e redatto dal raggruppamento temporaneo di professionisti , con capifila l'architetto Fernando Russo di Lecce, che si è aggiudicato la progettazione del restauro del complesso.

Il restauro - spiega l'assessore all'Urbanistica Ilaria Becco - riguarderà la chiesa, l'abside e parte dei chiostri, inoltre verrà abbattuta quella strutture esterna che interferisce con la visione della facciata della chiesa”.

Un primo punto posto dalla Soprintendenza riguarda la rimozione di tutte le parti che erano state aggiunte quando il San Giacomo ere stato trasformato in caserma, riportandolo alla situazione originaria e rimuovendo elementi come i pilastri centrali, la scala in una delle cappelle che porta al solaio e il solaio.

La messa in sicurezza e il miglioramento delle condizioni statiche, restauro delle parti pittoriche dell'abside e del coro e approfondimenti stratigrafici e diagnostici nella parte dove si trovavano le cappelle dei notabili savonesi, abbattute quanto con la trasformazione in caserma e che verranno ripristinate. “Saranno poi previsti e approfondimenti stratigrafici e diagnostici - aggiunge Nello Parodi, assessore ai Lavori Pubblici - per completare la conoscenza delle parti pittoriche delle cappelle ed eventualmente recuperarle”.

Il progetto prevede il recuperato il pontile, una parte che era stata tamponata. E' una struttura che fungeva da iconostasi e da soppalco sopra l’altare maggiore per ospitare i musici ed i predicatori, che il concilio di Trento ha poi escluso dalla tipologia delle architetture religiose. Oltre al San Giacomo, si trova solo nella chiesa di San Nicola ad Agrigento e di Santa Maria di Vezzolano. Verranno rifatte le coperture e nel chiostro sarà ricostituita la volta a crociera della prima cappella.

Il finanziamento previsto dal Pnrr è di 3.875 mila euro e permetterà di fare una buona parte degli interventi, ma per completare tutto il restauro il Comune cercherà altri finanziamenti.

Elena Romanato

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