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Al Direttore | 10 luglio 2023, 14:21

Accesso vietato alla spiaggia di Punta Crena: "Danno noto da 6 anni, perché intervenire prima anziché vietare?"

Le riflessioni di un cittadino sulla recente ordinanza sindacale: "Si perde l'accesso a una meta turistica mondiale, criminalizzato chi ha tentato di risolvere il problema come si fa all'estero"

Accesso vietato alla spiaggia di Punta Crena: "Danno noto da 6 anni, perché intervenire prima anziché vietare?"

Riceviamo e pubblichiamo queste considerazioni circa la recente chiusura dell'accesso alla spiaggetta di Punta Crena da parte di un cittadino, il signor Paolo .

«Ancora una volta, dopo la recente ordinanza contro la “movida” che ha suscitato moltissime polemiche anche tra gli operatori economici della città, gli amministratori del Comune di Finale provvedono ad emettere una nuova ordinanza “proibizionista” a chiusura dell’arenile di Punta Crena a Varigotti, con la quale, ancora una volta, invece di analizzare una problematica od una criticità per poi valutare la più opportuna soluzione che contemperi le diverse esigenze (turistiche, paesaggistiche, sicurezza, economiche ecc,), provvedono a chiudere, ad alzare barriere credendo di risolvere così, velocemente, una questione che potrebbe riguardarli.

Diciamola tutta, probabilmente quello che preme agli amministratori di Finale (ed anche la ratio delle precedenti ordinanze degli anni scorsi) è anche in questo caso la paura di essere citati per eventuali danni a persone.

Nello specifico, la nuova ordinanza che il Sindaco di Finale Frascherelli ha emesso - volta alla chiusura degli accessi alla spiaggia di “Punta Crena” - richiama (o meglio ricopia) una ordinanza precedente dell’anno 2019, successiva ad una caduta massi avvenuta nel 2017.

Considerato che si tratta di una località definita “la gemma del ponente ligure”, o una delle spiagge più belle della Liguria o addirittura d’Italia, conosciuta ed apprezzata da turisti provenienti da tutto il mondo, ci si chiede: ma non era il caso che la stessa amministrazione, a suo tempo (cioè ben 4/6 anni fa) si occupasse immediatamente alla valorizzazione del sito, provvedendo subito a progettare e realizzare le necessarie opere di messa in sicurezza ?

Ora dopo 4/6 anni dalla caduta di alcuni massi, e dalle precedenti ordinanze, il Comune invia alcuni operatori che hanno tagliato e rimosso la scaletta in ferro provvista di corde che alcuni volontari avevano realizzato al fine di rendere più semplice l’accesso all’arenile; gli amministratori politici credono di risolvere la questione con una nuova barriera o chiusura.

Così facendo, premesso che l’accesso all’arenile avviene comunque anche dal mare (a meno che la Giunta Frascherelli – Guzzi non decida di alzare una nuova rete/barriera sul mare…), gli amministratori che hanno deciso e commissionato l’intervento di rimozione delle corde e della via ferrata (che di fatto erano un presidio di sicurezza), non hanno valutato che, qualora qualche persona giungesse sul posto non essendo a conoscenza della nuova ordinanza e non trovando cartelli o chiusure e dovesse poi riportare ferite a causa di cadute o di tagli dai ferri tagliati e rimasti a filo delle rocce, questi potrebbero richiedere i danni agli stessi amministratori?

Purtroppo, spiace ancora una volta rilevare che, anche in questa occasione, la politica e chi gestisce un comprensorio di alto pregio quale il finalese, non sia in grado di valorizzare e conservare tanta bellezza.

In altre località (ad esempio in Trentino - Alto Adige), le vie ferrate sono quasi sempre realizzate da volontari ed i percorsi sono sempre ben segnalati in base alla loro difficoltà! In questo caso si legge nel vostro articolo che il vicesindaco Guzzi, definisce criminali quelli che hanno predisposto tale via ferrata / presidio di sicurezza! Davvero incredibile!

E cosa ne pensano ora gli albergatori finalesi che pubblicizzano ampiamente in lingua inglese o tedesca le loro strutture con la loro vicinanza alla spiaggia di Punta Crena così frequentata ed apprezzata da turisti e sportivi? Cosa diranno ai turisti che giunti a Finale apprenderanno che un sito di tale bellezza è stato chiuso perché sei anni fa si era verificata una caduta di massi?

Ma probabilmente gli aspetti paesaggistico turistici e la visione/valorizzazione a medio-lungo termine (anche sviluppo economico del territorio) non interessano agli amministratori-politici di Finale. O forse, trattandosi di un sito che da anni è abitualmente frequentato anche da naturisti, si torna indietro ancora alle vecchie polemiche con richieste di alcuni personaggi “alto-locati” in vacanza nella prestigiosa Varigotti che anni addietro lamentavano la presenza di tali persone? Persone e naturisti che invece, a quanto pare, avevano costituito un presidio della località, provvedevano alla pulizia ed avevano realizzato (al posto del Comune) una facile via d’accesso che era utilizzata anche da bambini con i propri genitori!

Grazie al Comune di Finale, ed in particolare agli amministratori-politici, si perde purtroppo la fruibilità di una località tra le più apprezzate della Liguria, conosciuta da turisti europei e non solo! Con buona pace dei turisti che soprattutto dall’estero (e che hanno una notevole importanza nel mercato turistico) vanno alla ricerca di tali contesti e che sicuramente preferiranno altre località meno problematiche e meglio gestite».

Lettera firmata

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