Attualità - 05 luglio 2023, 10:40

Stop alla musica a mezzanotte, scatta la petizione contro l'ordinanza: "Non spegnete Finale Ligure"

Su change.org l'appello: "Rivedere la scelta con gli operatori del settore per coniugare le esigenze di tutti". Il sindaco Frascherelli: "Governo acritico verso la sentenza della Cassazione, andrebbe mandata a Roma"

Che avrebbe fatto discutere c'era da scommetterci su fin dal suo annuncio, ora dopo una sola settimana dalla sua emanazione l'ordinanza con cui a Finale Ligure fino al 30 agosto la musica amplificata nei dehors dovrà cessare allo scoccare della mezzanotte incontra una prima forma di "resistenza". Senza ovviamente voler scomodare un ben più alto e significativo passato storico.

Dopo l'allarme lanciato da Fipe Confcommercio sugli effetti di un provvedimento tale sul turismo, non necessariamente solo quello meno adulto, di una cittadina rivierasca qual è Finale, stavolta a muoversi sono i giovani che in queste ore stanno firmando online una petizione sulla nota piattaforma change.org il cui titolo di per sé è già abbastanza eloquente: "Non spegnete Finale Ligure".

Un "appello per un cambiamento, per un atteggiamento più aperto e collaborativo" all'Amministrazione comunale lanciato dal Play Crew, gruppo di giovani dj e non solo in passato già protagonista dell'organizzazione di diverse serate nel finalese e non solo, anche in piazza Vittorio Emanuele, con ospiti musicali di livello.

La definiscono "un'ingiusta ordinanza" i proponenti, che al tempo stesso si identificano come "i giovani che piano piano hanno visto sparire le discoteche e gli eventi in piazza" ma anche "i commercianti di questa meravigliosa città che, anno dopo anno, si ritrovano con sempre più burocrazia e meno supporto da parte delle istituzioni" con l'obbiettivo di "portare la nostra voce unita per far sentire il nostro dissenso, sostenendo l'importanza della musica come elemento di socializzazione, divertimento e promozione della cultura locale".

"La libertà di espressione artistica e il diritto di godere dell'intrattenimento nelle calde serate estive sono principi fondamentali che arricchiscono la nostra vita e la nostra comunità - si legge nella petizione - Una comunità che da sempre pone le base sull'offerta turistica e l'ospitalità. Principi che oggi sembrano piano piano perdersi nella comodità di un turismo passivo e poco consapevole del vero potenziale di questo territorio".

"La musica è un linguaggio universale che ci unisce, che ci fa sorridere, ballare e condividere momenti di gioia e spensieratezza. Rappresenta un'opportunità per i giovani talenti di esprimersi, per gli artisti di emergere e per le attività commerciali di prosperare. La restrizione della musica nei dehors dopo mezzanotte limita il nostro diritto di godere appieno di questi benefici, minando la vitalità e l'attrattiva della nostra città per residenti e turisti" aggiungono ancora.

Rimostranze fatte con la presa di coscienza "che il problema del disturbo della quiete pubblica esiste e vada affrontato, ma crediamo fermamente che sia possibile trovare soluzioni alternative che soddisfino tutte le parti coinvolte", coinvolgendo "i cittadini e gli operatori del settore, per sviluppare strategie condivise che concilino la tutela del riposo notturno con la promozione della musica e del vivace spirito estivo di Finale Ligure".

Questo non attraverso l'ordinanza ma con "soluzioni più equilibrate e inclusive" per "una Finale Ligure che risuoni di risate, di note musicali e di convivialità, una città che accoglie l'arte e celebra la gioia di vivere" e dove "la musica continui a riempire le nostre serate estive di energia e spensieratezza".

In poche ore sono state già un paio di centinaia le firme col testo della petizione già ricevuto dal primo cittadino Frascherelli: "Ribadisco ancora una volta che non sono affatto contento di aver adottato un'ordinanza del genere, non mi dimentico di essere stato giovane anch'io ma in questo momento devo fare il sindaco. Per questo dico che la petizione non dovrebbe essere inviata a me bensì al Governo che, rispetto alla sentenza della Cassazione, ha assunto una posizione acritica inviandola ai Prefetti affinché l'inviassero a loro volta ai sindaci".

"Se il Governo avesse ritenuto che l'iniziativa economica privata debba prevalere sul diritto alla salute avrebbe dovuto prendere diverse iniziative legislative - conclude il sindaco finalese - Le leve normative si sono fermate a una presa d'atto dell'intervento della magistratura, solitamente su campi in cui la politica non ha una condivisione sceglie una posizione da assumere, ad esempio intervenendo sul limite dei 55 decibel nei centri abitati da una certa ora. Cosa che invece non è stata fatta in questa fattispecie".