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Attualità | 04 luglio 2023, 17:31

Riduzioni e chiusure degli uffici INPS a Finale e Carcare, l'allarme della Cgil: "Penalizzati 90mila cittadini"

"Servono capillarità dei servizi e un piano di assunzioni, si potrebbe offrire anche lavoro vero ai giovani"

Riduzioni e chiusure degli uffici INPS a Finale e Carcare, l'allarme della Cgil: "Penalizzati 90mila cittadini"

Parte dalla proposta di INPS di ridurre le aperture fisiche dell'ufficio di Finale e di chiudere definitivamente quello di Carcare, oltre che dai dati presentati nell'ultima assemblea della Cgil savonese, l'incontro tra il sindacato confederale e il direttore dell'istituto di previdenza nazionale provinciale coordinato dalla Prefettura tenutosi stamani a Savona.

Insieme a Cgil, Cisl e Uil savonesi erano presenti anche le categorie dei pubblici impiegati e dei pensionati. Sono infatti questi ultimi i diretti interessati dei rilievi che le organizzazioni sindacali stanno portando all'attenzione degli enti di amministrazione del territorio.

Nello specifico, circa il riassetto delle sedi INPS, il sindacato ricorda come la decisione sia ora quella di ridurre i giorni di apertura fisica a Finale da cinque giorni a soli due a settimana, mantenendo l'attuale situazione, mentre a Carcare si sta valutando la possibilità di non ripristinare alcuna apertura fisica e di chiudere definitivamente l'ufficio, decisione presa durante il periodo di emergenza Covid.

Ridimensionamenti che, per la Cgil Savona, sono "inaccettabili e, se attuati, ricadranno nuovamente su migliaia di cittadini", in un'analisi che parte da un dato: "La provincia di Savona ha la popolazione più anziana d'Italia e d’Europa: oltre il 30% degli abitanti ha più di 65 anni e la tendenza è in aumento, non in diminuzione. Inoltre il sistema infrastrutturale nella nostra provincia non facilita certo la mobilità".

Dunque si tratta di una questione di capillarità dei servizi pubblici: "Sarebbe fondamentale - proseguono dalla Cgil - servirebbe averne di più, non il contrario. Invece negli ultimi anni, mese dopo mese, i servizi pubblici hanno continuato ad essere ridotti, tagliati, privatizzati. Anche quelli fondamentali sanciti dalla Costituzione".

"Ridurli vuol dire mettere in difficoltà migliaia di cittadini - sottolineano - in particolare anziani e fasce fragili, lavoratori di quei settori, imprese, e rendere meno competitivo l'intero territorio e quindi meno appetibile per investimenti sia pubblici che privati".

"In provincia di Savona mancano oltre 1.200 occupati nella pubblica amministrazione e nella scuola: persone che non erogano solo servizi ma garantiscono diritti a tutti i cittadini, dal diritto all'istruzione, alla salute e all'inclusione" ribadiscono dalla Camera del Lavoro savonese.

Nell'incontro di stamani le segreterie di Cgil, Spi Cgil e FP Cgil hanno ribadito, "per l'ennesima volta, l'importanza di questi servizi fondamentali per i cittadini, la necessità non solo di mantenere ma di aumentare i servizi nel territorio e, conseguentemente, la nostra totale contrarietà ad ulteriori tagli o ridimensionamento come quelli previsti da quanto prospettato dall’INPS savonese".

"Chiediamo che anche gli amministratori locali pretendano, insieme a noi, più servizi pubblici. Chiediamo a chi rappresenta, ad ogni livello, il territorio savonese di chiedere risposte immediate, così come sta avvenendo in altri territori - è quindi l'appello - La soluzione alla carenza di personale non può continuare a essere chiudere o ridimensionare gli uffici pubblici nel territorio: ulteriori interventi peggiorativi sulle sedi INPS di Carcare e Finale vuol dire penalizzare due bacini di utenza che comprendono complessivamente oltre 90.000 abitanti".

"Non è accettabile che l’INPS chieda ai Comuni di sottoscrivere convenzioni al fine di surrogare carenze proprie di programmazione e di organici - proseguono - proprio quando sono gli stessi Comuni a essere gli enti più penalizzati dalle ripetute politiche di tagli lineari sul personale".

"Lo ribadiamo - chiosano Cgil, Spi ed FP - serve un piano straordinario di assunzioni, subito: in provincia di Savona siamo al punto di non ritorno e alla luce di ciò pretendiamo altro, non l'ennesimo ridimensionamento della pubblica amministrazione. Stiamo parlando non solo di servizi e diritti dei cittadini ma, anche, di centinaia di posti di lavoro 'veri' da offrire ai giovani della nostra provincia. La Prefettura si è impegnata a breve a programmare una riunione sui servizi pubblici più in generale della nostra provincia".

 

Redazione

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