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Attualità | 04 luglio 2023, 10:56

Occupazione, transizione sostenibile e vertenze aperte: metalmeccanici in sciopero il 7 luglio, presidio sotto la Prefettura

La serrata proclamata dalle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm sarà in vigore per l'intera giornata di lavoro

Occupazione, transizione sostenibile e vertenze aperte: metalmeccanici in sciopero il 7 luglio, presidio sotto la Prefettura

Le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato uno sciopero nazionale per ribadire la centralità del lavoro metalmeccanico nel nostro Paese. Per i lavoratori metalmeccanici della provincia di Savona la serrata sarà per l’intera giornata di lavoro di venerdì 7 luglio con presidio sotto la Prefettura a partire dalle ore 9,30.

"La fase economica e sociale che i metalmeccanici stanno vivendo è molto delicata - spiegano i sindacati - Da anni il nostro paese vede ridursi la propria base produttiva, in particolare quella legata alla manifattura, e nell’attuale fase segnata da grandi trasformazioni e da processi di transizione ecologica, digitale, energetica e tecnologica, stanno mancando da parte della politica e delle istituzioni gli orientamenti e le scelte sui temi del lavoro e dell’industria". 

"Sono sempre più urgenti interventi di politica industriale senza i quali si rischia di peggiorare una condizione caratterizzata da una costante elevata inflazione e da una produzione industriale che è tornata a scendere. E’ necessario rimettere al centro del dibattito pubblico il lavoro dell’industria metalmeccanica se si vuole governare la transizione e non semplicemente subirla. La condizione delle lavoratrici e dei lavoratori, ossia di quelle persone il cui lavoro abbiamo scoperto essere così importante durante i momenti più drammatici della pandemia, è negli anni peggiorata e noi crediamo che a questi cittadini vadano date risposte". 

"L’apertura con Governo ed altre istituzioni di tavoli di confronto sulle attività strategiche e sui settori maggiormente in sofferenza nonché sull’uso delle risorse del Pnrr, l’incremento degli investimenti pubblici e privati, la riforma degli ammortizzatori sociali con adeguati strumenti in grado di affrontare i risvolti più critici di una transizione ecologica e digitale che, ribadiamo, va governata e non subita, piani di formazione sulle nuova competenze, interventi per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro".

Queste sono le principali questioni sulle quali i sindacati metalmeccanici chiedono risposte alle istituzioni, convinti del fatto che il lavoro metalmeccanico sia centrale per l’economia del nostro Paese e che possa ulteriormente diventarlo nel prossimo futuro come volano di un nuovo sviluppo sostenibile.

"A livello territoriale, è forte la richiesta che sulle vertenze industriali aperte, alcune delle quali da molti anni prima tra tutte Piaggio Aerospace, in amministrazione straordinaria da oltre 4 anni e mezzo e per la quale è aperto il terzo bando di gara finalizzato alla vendita dell’azienda, ma anche la positiva definizione della pratica di finanziamento richiesta al Ministero dell’Impresa da Alstom, la quale ha rilevato lo stabilimento ex Bombardier, ci sia una maggiore attenzione da parte di Governo e istituzioni". 

Le mobilitazioni dei lavoratori e l’impegno delle organizzazioni sindacali sono stati elementi fondamentali nella tenuta del sistema manifatturiero del nostro territorio passata attraverso la decretazione dell’area di crisi industriale complessa: "Ora occorre passare ad una fase di sviluppo delle nuove opportunità che non può però avvenire se non si danno certezze all’attuale patrimonio industriale ed occupazionale. Il Tavolo dello Sviluppo Economico Provinciale, che coinvolge le istituzioni territoriali e le principali organizzazioni sindacali e datoriali, nato appunto dalla necessità che oltre alle vertenze industriali si tornasse a parlare di nuove opportunità, deve unitariamente pretendere dalle istituzioni nazionali e regionali le risposte che le stesse si sono impegnate a dare".

"Per questi motivi i lavoratori metalmeccanici savonesi sciopereranno per l’intero turno di lavoro, rinunciando in un momento economico particolarmente complicato alla retribuzione di una giornata di lavoro - concludono i sindacati - Durante il presidio una delegazione sarà ricevuta dal Prefetto a cui verranno esposte le ragioni dello sciopero e rinnovata la richiesta di supporto rispetto alle risposte che attendiamo sulle crisi industriali aperte". 

Redazione

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