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Agricoltura | 30 giugno 2023, 09:24

Il fagiolino "pelandrone" Bobis di Albenga

Le De.Co. sono un riconoscimento che i comuni attribuiscono a quei prodotti agroalimentari, artigianali e attività che sono particolarmente caratteristici di un territorio e ritenuti quindi "tipici"

Il fagiolino "pelandrone" Bobis di Albenga

Albenga città sempre più turistica. Dall’outdoor al turismo culturale e balneare passando per l’enogastronomia settore in costante crescita. Proprio su questo punto il focus sulle De.Co. istituite dall'amministrazione Tomatis proprio per valorizzare, attraverso una collaborazione pubblico/privato, i prodotti del nostro territorio.

Afferma Ilaria Calleri, consigliere delegato alla valorizzazione dei prodotti del territorio: "Continuare a far conoscere i nostri prodotti e le nostre tradizioni è uno dei nostri obiettivi. Le De.Co. sono importantissime in questo senso e, per questo, abbiamo deciso di fare dei Focus specifici, ogni settimana. Ricordiamo quali sono: fagiolino bobis, la scorzonera bianca, la pesca al “ressaggiu”, polpettone di Albenga, baxin, coniglio alla saleasca, carciofo spinoso e l’asparago violetto". 

"Le aziende e le attività che vogliono utilizzare il marchio De.Co potranno presentare gratuitamente una semplice istanza specificando le proprie caratteristiche e la denominazione della De.Co. che intendono utilizzare.  Il modulo si trova sul sito istituzionale del comune di Albenga (VEDI LINK)", conclude la Calleri.

Il fagiolino Bobis (Phaseolus Vulgaris L.) viene coltivato in tutta la Liguria di Ponente in piccoli appezzamenti e in modalità differenti, ma è proprio nella piana della città di Albenga , che per la sua conformazione è caratterizzata da inverni raramente freddi ed estati calde ma mitigate dalla brezza di mare, che trova il suo ambiente ideale ; è infatti una pianta che necessita di temperature miti per il suo sviluppo. E' conosciuto comunemente sul nostro territorio come “fagiolino pelandrone”, un curioso appellativo dovuto al fatto che, a parte il lavoro di impianto, non ha bisogno di grandi cure per radicare e crescere, e per il loro pregio dell’assenza di filamenti nel bacello che permette di cuocerli senza  una particolare preparazione.  

La coltivazione fa parte da sempre della tradizione agricola della piana di Albenga e, anche se meno conosciuto rispetto  ai “quattro di Albenga” (Asparago Violetto, Carciofo Spinoso, Pomodoro Cuore di Bue e Zucchine Trombetta), è da ritenersi altrettanto meritevole di essere considerato una vera e propria eccellenza. Nonostante la sua produzione sia nettamente ridotta rispetto ad altre tipologie di ortaggi presenti sulla piana, il fagiolino Bobis viene venduto in tutta Italia dai maggiori produttori di sementi e sulle bustine vi si trova proprio la scritta “fagiolini Bobis d’Albenga” contribuendo ad una notevole promozione dell’immagine della città.

La pianta del fagiolino Bobis è della tipologia mangiatutto, può essere di portamento nano o rampicante ed è verde con foglie cuoriformi, produce baccelli color verde striato che dopo la cottura diventano verde scuro. I baccelli sono più larghi del comune fagiolino verde, sono lunghi  circa 15-17 centimetri  e leggermente curvi. Si sviluppa in piena terra e a seconda della varietà, nana o rampicante, viene seminato in solchi distanti circa 45 cm con poste di semina distanti circa 20 cm nelle quali si pongono dai 3 ai 5 semi. La varietà rampicante necessita di sostegni, solitamente canne o paletti di legno sui quali la piante si attorciglia e ne permette una maggiore facilità di raccolta. La raccolta è protratta per tutta l’estate sino ai primi freddi.

Il fagiolino non ha molte esigenze colturali, teme i ristagni d’acqua, è particolarmente sensibile agli afidi e al marciume radicale. E' un tipo di ortaggio molto leggero che può essere cucinato in modo semplice: scottato o al vapore, condito con un filo d’olio extravergine d’oliva e poco sale, buono sia caldo che freddo. Ed è proprio per questi motivi che, secondo le testimonianze degli albenganesi, era la principale portata di un pranzo in spiaggia o di un giro in barca.

Uno dei piatti più antichi della tradizione ligure dove troviamo il fagiolino Bobis è il polpettone genovese, un piatto povero a base di patate, che gli stessi agricoltori albenganesi consumavano come ristoro durante il lavoro nei campi durante le giornate estive, dove coltivavano quelle stesse verdure che venivano poi utilizzate dalle mogli per cucinare il loro pranzo. Il fagiolino Bobis è inoltre una fonte preziosa di vitamine e Sali minerali utili al funzionamento del cuore e della circolazione, sono un’importante fonte vegetale di calcio e contengono, inoltre, silicio molto importante per la salute delle ossa e per la formazione del tessuto connettivo.

Comunicato stampa

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