Mercoledì 28 giugno presso la sala Sibilla del Priamar di Savona un team di professionisti ed operatori del mondo della Sanità si riunisce per approfondire il delicato quanto attuale tema della contenzione.
“In anni in cui si rende sempre più evidente la mutazione della “nosografia” che caratterizza l’utenza dei Dipartimenti di Salute Mentale ed in particolare dei servizi deputati alla gestione dell’acuzie (SPDC) crescono le sollecitazioni da parte delle Agenzie internazionali, dei gruppi di advocacy per l’azzeramento totale del ricorso alla contenzione; lo stesso Ministero della Salute ne aveva previsto la riduzione, finalizzata alla abolizione entro il 2023.” spiega il Dott. Roberto Carrozzino, Direttore del Dipartimento di Salute mentale di ASL 2 e Responsabile scientifico dell’evento.
“In questi mesi, funestati dalla tragica vicenda di Pisa, appare ancor più importante e prioritario armonizzare la assoluta indiscutibilità di alcuni principi con la effettiva disponibilità delle risorse, con il quadro normativo e la peculiarità di alcune classi di “nuovi” pazienti.
Va ricordato che non vi sono norme giuridiche sulla contenzione, sulle modalità e sui limiti della sua applicazione.
La posizione del sanitario che “deve e può” ricorrere alla contenzione fisica solo come extrema ratio si stringe quindi tra i due confini “dell’aver fatto troppo” e il “non aver fatto abbastanza” tanto invalicabili, per la legge, tanto sfumati, per la clinica.” conclude il Dott. Carrozzino.
La giornata di studio è proiettata ad evidenziare quali sono le criticità che consentono di registrare in Italia come “no restraint” meno del 10% degli oltre 300 SPDC italiani.
Questo primo incontro, riservato ai tecnici, è propedeutico ad un secondo evento previsto per la fine del 2023 allargato a tutti gli stakeholders per identificare strade condivise e percorribili all’insegna della sicurezza per pazienti ed operatori.