Attualità - 28 giugno 2023, 13:44

Simona Sacone esce dal cda di Tpl: "Anni pesanti, abbiamo fatto il possibile"

Con l'assemblea dei soci di questa mattina, dove è stato ricordato Giovanni Ferrari Barusso, amministratore delegato mancato un mese fa, si chiude il suo mandato

Simona Sacone è diventata presidente di Tpl, nel 2019 durante l'amministrazione Caprioglio. Il suo mandato è stato confermato e prorogato dall'amministrazione Russo fino all'approvazione del bilancio 2022, passato nell'assemblea dei soci questa mattina.

Per Sacone, prima donna alla guida dell'azienda, dopo tre alla vice presidenza, è tempo di tirare le somme.

“Sono stati anni pesanti – dichiara Sacone - condizionati prima dalla pandemia, poi dagli effetti della stessa e poi da tutti gli effetti della crisi mondiale dovuta alla guerra in Ucraina. Abbiamo visto ridursi pesantemente i ricavi da bigliettazione per effetto del Covid e un'importante riduzione del fatturato che era da trattare e non poteva essere trascurata. L'anno scorso quando è finita la pandemia ci si aspettava un recupero anche dell'utenza. Il recupero c'è stato, non pieno perché come ricavi da bigliettazione siamo ancora sotto di oltre il 20% ma ci sono stati anche stati gli effetti inflattivi della guerra. Effettivamente questo ultimo bilancio è in perdita ma è stato impossibile fare diversamente. D'altro canto abbiamo contenuto le perdite che erano previste per quasi il doppio”.

Sotto la presidenza Sacone l'azienda ha puntato sui mezzi elettrici, ma le consegne sono in ritardo.

“Abbiamo continuato a fare investimenti – prosegue Sacone - nel corso di questi anni abbiamo comprato circa 50 mezzi nuovi, anche elettrici. Nell'ambito delle risorse che l'azienda ha è un elemento di soddisfazione. La prima consegna era prevista per giugno e abbiamo già sollecitato i fornitori. E' un problema del sistema industriale: un po' tutte le aziende hanno comprato mezzi elettrici per la transizione ecologica e lo stesso si è trovato un po' in difficoltà con le consegne. Stiamo completando anche i lavori di infrastrutturazione dei depositi”.

Questa gestione aziendale è stata caratterizzata da forti contrasti e da tensioni a livello di relazioni sindacali e numerosi scioperi.

“Il rapporto con le forze sindacali è stato un tema complicato – conclude Sacone -  Facendo un po' di bilancio abbiamo avuto un dialogo sempre molto continuo e intenso e in questi anni abbiamo firmato 26 accordi sindacali. Si pensa che ci siano state sempre posizioni molto lontane, e a volte sono state inconciliabili, ma tutto sommato un po' di azioni per migliorare le condizioni dei lavoratori sono state fatte. Non si è minimamente ridotto l'organico aziendale e non si è fatto nessun ritocco a nessuna delle condizioni di lavoro in azienda. Certo la situazione contingente peggiora tutto, è chiaro che i lavoratori siano più preoccupati, più in difficoltà. Il nostro parco mezzi deve subire un rinnovamento più importante e abbiamo cercato di farlo con le forze che c'erano”.