“Nessuna ‘preferenza’ per i combustibili fossili quanto, piuttosto, l’attuazione del Piano nazionale varato dal governo Draghi con l’allora ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani con la previsione dei rigassificatori, non alternativi ma complementari agli investimenti sulle energie rinnovabili. Solo chi non sa di cosa stia parlando può pensare che la scelta su un rigassificatore possa dipendere dalla ‘preferenza’ di una Regione e non da una strategia complessiva per traguardare una sempre maggiore autonomia energetica per il nostro Paese”. Così il presidente della Regione Liguria e neo commissario straordinario Giovanni Toti a seguito delle polemiche sollevate dalle opposizioni e, in particolare, da alcuni esponenti della lista Sansa e del Partito Democratico.
A chi parla di progetto ‘calato dall’alto’, il commissario risponde: “Parlare ora di un ipotetico posizionamento del rigassificatore, tra chi ipotizza al largo della costa del ponente genovese o di Vado Ligure, è del tutto prematuro e pretestuoso: bisogna prima conoscere gli studi di fattibilità, i dettagli del progetto e, soprattutto, il luogo della sua installazione che non è ancora stato deciso. Ogni attacco su questo è quindi finalizzato esclusivamente a fomentare mobilitazioni da parte dei cittadini, i cui dubbi, più che legittimi, vengono evidentemente strumentalizzati dai partiti che si nascondono dietro alcuni comitati. Le ipotesi al vaglio sono diverse e la soluzione più opportuna sarà presa dopo un’attenta analisi, aprendo certamente un tavolo di confronto tra Governo, Regione e amministrazioni locali per individuare i benefici, anche in termini di accesso all’energia, che spetteranno ai cittadini”.
“In ogni caso come ho gia dichiarato – continua il presidente Toti - la scelta verrà fatta su criteri di utilità e benessere complessivo delle comunità e non sull'onda di proteste pilotate dai partiti che hanno fatto del "no" una loro bandiera, senza peraltro mai offrire concrete alternative ai nostri progetti".