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Attualità | 26 giugno 2023, 17:00

Orsa Trasporti scrive a istituzioni e imprese del settore merci su ferro: "Interventi sulle ferrovie e nuova diga foranea occasioni di rilancio da non perdere"

"Necessario accompagnare il potenziamento infrastrutturale in atto con politiche che favoriscano la mobilità delle merci con un adeguamento e potenziamento dei retroporti"

Orsa Trasporti scrive a istituzioni e imprese del settore merci su ferro: "Interventi sulle ferrovie e nuova diga foranea occasioni di rilancio da non perdere"

La segreteria regionale di Orsa Trasporti ha scritto una missiva rivlgendosi a istituzioni e imprese del settore merci su ferro:

"Gli importanti interventi infrastrutturali che interessano le ferrovie del territorio ligure e la costruzione della nuova diga foranea che consentirà al porto di Genova di ospitare navi più grandi, rappresentano un’occasione fondamentale per il rilancio del trasporto merci su ferro nella nostra regione - si legge nella nota avente come oggetto merci, porti e sistema infrastrutturale ligureLa Liguria non può lasciarsi sfuggire tale opportunità, che raffigurerebbe un grande opportunità di sviluppo per il nostro territorio, per i nostri porti e un volano importante per l’economia di tutto il Paese".

"Ma per raggiungere questo obiettivo è necessario accompagnare il potenziamento infrastrutturale in atto, a partire dal Terzo Valico dei Giovi, con politiche che favoriscano la mobilità delle merci con un adeguamento e potenziamento dei retroporti (alcuni già esistenti come Alessandria, Rivalta, Novi) per poter smaltire e smistare velocemente le merci su ferro, liberando le aree portuali e decongestionando le nostre città e le strade già fortemente intasate da un traffico su gomma diventato ormai insostenibile - si legge ancora - La Spezia non ha un retroporto, se non il piccolo scalo di Santo Stefano Magra, e la Pontremolese ha attualmente numerosi limiti che obbligano i treni merci a fare il giro dalla costa ligure passando per Genova e intasando il traffico ferroviario già saturo. Savona addirittura è quella in peggiori condizioni, per l’inadeguatezza della linea che porta a San Giuseppe di Cairo e Alessandria, che dovrebbe essere adeguata e potenziata in modo da costituire il retroporto di Savona".

"Se il sistema infrastrutturale fosse adeguato, i 3 porti potrebbero vivere ognuno in completa autonomia con un retroporto e un valico dedicato, con un sistema di spole, porto – retroporto che consentirebbe di velocizzare e aumentare i volumi del traffico su ferro - continuano da Orsa - Ma per non fallire l’obiettivo è necessario mettere attorno a un tavolo tutti gli attori in scena: Autorità Portuali, RFI, Imprese Ferroviarie, Regione Liguria, Comuni, Organizzazioni Sindacali in modo che si passi dal classico “mugugno” genovese, all’arte del fare, riuscendo così a progettare una filiera funzionante che possa intercettare le opportunità che gli interventi infrastrutturali offriranno".

"Non meno importante è il “mentre”, ovvero tutto ciò che succede tra oggi e il 2027/2030, che necessita di attenzione. La fase di costruzione delle infrastrutture ferroviarie infatti è causa di numerose interruzioni sulle linee che stanno creando parecchie limitazioni alle imprese ferroviarie, facendo alzare i costi e rendendo il trasporto su ferro poco competitivo rispetto alla gomma. Se non si agisce con ristori e/o sgravi, che inverta lo sbilanciamento al momento esistente tra autotrasporto e ferrovia, il rischio sarà che al 2030 ci troveremo con un trasporto su gomma consolidato e numerose imprese ferroviarie fallite. ORSA Ferrovie è disponibile a fornire il suo contributo e chiede di poter interagire con le istituzioni in indirizzo" concludono infine dall'organizzazione sindacati autonomi di base. 

Comunicato Stampa

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