Contratti con scadenza a fine maggio o fine giugno, per affittare poi gli alloggi settimanalmente ai turisti, molto più redditizio.
E' la condizione in cui si trovano numerosi studenti stranieri fuori sede del Campus universitario di Savona e che frequentano il corso di ingegneria in inglese.
“Il mio contratto scade a fine giugno - spiega uno di loro in un inglese perfetto – ho dovuto trovarmi una casa per gli altri mesi, con altri studenti. E' successo anche ad altri ragazzi che conosco, un problema per noi perché a luglio ci sono gli esami e dobbiamo rimanere qui per affrontarli. Questo succede soprattutto per gli alloggi che sono più vicini al mare. Ad altri va un po' meglio, i contratti scadono a fine luglio”.
I ragazzi sanno in anticipo che il loro contratto scadrà nell'estate, ma nella necessità di una casa per poter frequentare l'Università accettano queste condizioni. Non tutti, però, durante l'estate tornano a casa, non per mancanza di volontà ma perché non possono farlo. In particolare per quegli studenti che arrivano da Paesi mediorientali dove la situazione politica non è delle migliori, preferiscono rimanere in Italia.
Al Campus di Legino sono disponibili 77 alloggi per i fuori sede ma, in un'università in continua crescita come quella di Savona, non sono sufficienti e gli studenti si aggiustano come possono, ricorrendo al passaparola o leggendo gli annunci sulla bacheca dell'Università o con l'aiuto di Spes.
Di studentati per i fuori sede del Campus si parla da tempo, e per varie zone della città, ma senza che si arrivi ad una soluzione concreta. I progetti, infatti, non ci sono mai stati e non si è andati oltre un masterplan. L'unico è quello che era stato presentato dalla giunta Caprioglio per l'ex ostello del Priamar ma, come per le altre ipotesi proposte da questa giunta, è ancora tutto sulla carta.