"L'intervento dell'avv. Balbo, Presidente della Servizi Ambientali, pubblicato lo scorso 15 giugno, non solo rappresenta un'occasione persa per fare chiarezza, ma, al contrario, contribuisce ad accrescere le perplessità, i dubbi ed i sospetti di una gestione ambigua e poco trasparente, che sembra proprio preordinata a non agire nell'interesse dei cittadini". Lo afferma Mario Carrara, consigliere comunale di minoranza a Pietra Ligure, attraverso una nota stampa.
"E veniamo al merito - prosegue Carrara - Il comunicato dell'avv. Balbo, Presidente di "Servizi Ambientali", è stato scritto in "stretto" italiano-burocratese, lingua non per tutti, ma riservata ad una ristretta casta di "iniziati" in grado di comprenderla: è una lingua che vuol dire tutto e niente nello stesso tempo; usata, più che altro, quando non ci si voglia proprio far capire. Da subito, colpiscono le due cose principali che l'avrebbero mossa ad intervenire: "...lo stato di avanzamento dei lavori per la completa depurazione…" e "...le condizioni del nostro mare." Per parlare di "stato di avanzamento dei lavori" esso presupporrebbe che i lavori stessi fossero almeno già in una fase del loro svolgimento. Tuttavia, essi non sono nemmeno iniziati: non è stato piantato ancora un chiodo…; non solo, ma in relazione a quegli stessi lavori non è nemmeno stato ancora approvato nessun progetto "esecutivo", che di essi deve essere l'indispensabile premessa; quindi: che senso ha parlare di "stato di avanzamento" in una fase come questa in cui non c'è ancora nulla?".
"La cosa che stupisce è che, circa la conclusione del procedimento sulla progettazione esecutiva -perché siamo sempre fermi allo stato del progetto "definitivo" approvato nel 2019- ed il successivo avvio dei lavori, anche alla luce di tutti i fatti accaduti negli ultimi tempi, in tutto il suo lungo intervento proprio non ne parli: come se il problema non esistesse o non la riguardasse - aggiunge il consigliere - Lo accenna solo in merito alle sue fonti di finanziamento: ma in modo sconcertante, come vedremo più avanti. L'altro punto della premessa su cui ella parla in termini euforici è quella dell'inquinamento del mare, questione che, in tutto questo tempo, ci pare proprio che non sia stata sollevata da nessuno, specialmente da noi: perché non avevamo i dati e gli elementi (in possesso, invece, di "Servizi Ambientali" che approfitta dell'occasione per esibirli) per poter affermare una cosa del genere; poi, perché: anche se li avessimo avuti, non ci avrebbe fatto certo piacere "spiattellarla" ai quattro venti, posto, ripetiamo, che fossimo stati in condizione di poterla dimostrare, che pur non lo eravamo. E qui volutamente ci fermiamo. Infatti, non è questa la questione che ci interessa e che ci ha mosso ad occuparci della vicenda".
"La questione principale riguarda la mancata depurazione completa del 70% del territorio di Pietra Ligure e del 100% della Val Maremola per cui vengono imposti in bolletta tutti i costi della depurazione stessa come se fosse effettivamente fatta. Cosa che, invece, non è - precisa Carrara - Tuttavia, a questo proposito, la Presidente di "Servizi Ambientali" afferma che il collegamento tra il territorio di Pietra Ligure con il depuratore di Borghetto, in effetti c'è già. Una parte, quella a ponente del Rio Ranzi (dallo svincolo dell'autostrada fino a Loano) vi è allacciata direttamente e, quindi, è garantito che tutti i reflui da essa prodotti vadano a finire a Borghetto (e questo lo sapevamo già); mentre per tutto il resto del territorio la questione è più sibillina e ci vorrebbe, più che un "interprete", un "indovino" per capire cosa voglia dire: i reflui del 70% di Pietra Ligure e del 100% della Val Maremola, dopo aver ricevuto un trattamento di "stacciatura" sarebbero convogliati anch'essi all'impianto di depurazione, solo che non se ne può garantire che ci arrivino tutti, a causa delle limitate dimensioni delle tubazioni -le limitazioni funzionali- di cui lei parla, ancora esistenti nella rete di collettamento. Che discorso è questo? Prima ci dice, in modo apodittico, che praticamente tutto il territorio di Pietra Ligure e dei Comuni della Val Maremola è collegato al depuratore, ma, poi, afferma che non c'è garanzia che la totalità di quei reflui prodotti dal 70% di Pietra Ligure e dal 100% della Valmaremola vada in depurazione (andando, quindi, a finire in mare…)".
"Domanda - continua l'esponente di minoranza - se non può garantire per la "totalità" dei reflui, è, almeno, in grado di dire in che percentuale "minimale" sicuramente quegli stessi reflui riescano ad arrivare al depuratore consortile, visto che il collegamento, secondo lei, c'è già? Su questo "glissa", non lo dice; probabilmente perché non lo sa nemmeno lei; circa la "quantità" dei reflui che arrivano al depuratore è come se dicesse: ne arrivano un po', ma non tutti… Ma non quantifica questo "un po' " a cosa corrisponda. Eppure, "quanto" arrivi in depurazione è cosa decisiva e rilevante che lei, che afferma che il collegamento c'è già e che i reflui al depuratore, comunque arrivano, ha il dovere di precisare e spiegare bene perché da un'affermazione del genere discendono conseguenze giuridiche, ma, soprattutto, economiche e finanziarie enormi. Ciò, in quanto se il collettamento col depuratore di Borghetto Santo Spirito, come lei ha testualmente scritto, c'è già e in qualche modo funziona in modo soddisfacente, che bisogno c'è di spendere molti milioni di euro per costruirne uno nuovo? Che bisogno c'è di impegnare tanti soldi, in progetti, procedure, energie, strutture per un'opera superflua?".
"Infatti, lei, quando ne parla, scrive solamente di "potenziamento" che deve essere ancora completato nella rete di collettamento posta nel Comune di Loano: è solo un potenziamento dell'esistente che presenta solo delle "limitazioni funzionali", cui lei si riferisce, mica parla di una nuova opera! Seguendo questo ragionamento, quindi, l'esigenza di fare una nuova opera di collettamento ci sarebbe soltanto se le percentuali dei reflui che riuscissero a passare attraverso i tubi attuali fino a Borghetto, fossero minime e la struttura esistente risultasse, diversamente da come lei scrive, insufficiente, obsoleta ed inadeguata. Ecco l'importanza del perché lei dovrebbe precisare le quantità sicura dei reflui che arrivano alla depurazione. Ma dell'inadeguatezza dell'attuale, esistente collegamento, né di percentuali minime di reflui che riescano a percorrere quelle tubature, lei non ne parla proprio" prosegue Carrara rivolgendosi alla presidente di Servizi Ambientali.
"Ma se, al contrario, quella che c'è è, come appare a tutto il resto del mondo effettivamente una tubatura di collettamento insufficiente, obsoleta ed inadeguata, tanto da sussistere la necessità, concordata da tutti fino ad oggi, di realizzarne una nuova, quando lei ha scritto che "...il restante territorio dei Comuni Pietra Ligure, Giustenice e Tovo San Giacomo è collegato tramite la rete fognaria esistente al depuratore consortile di Borghetto Santo Spirito", stava dicendo una cosa tanto per dire? E tutte le amministrazioni pubbliche che in questi anni hanno concordato sulla necessità di un collettamento nuovo col depuratore, ivi comprese le società gerenti dei servizi idrici, erano forse prese solo da "smania" di spendere soldi per far qualcosa di nuovo, ma superfluo? E i Sindaci dei territori, quando si lamentano a gran voce del non inizio dei lavori concordati e programmati del collettamento medesimo, sono forse presi da schizofrenia collettiva nel chiedere una cosa di cui non ci sarebbe bisogno (ripetesi: se il collettamento c'è già)?"
"Altro punto - incalza il consigliere - la Presidente scrive: Gli investimenti realizzati nel corso dell’ultimo ventennio per la depurazione dei reflui prodotti nel territorio da Albenga sino a Borgio Verezzi e relativo entroterra hanno comportato spese per decine di milioni di euro, il cui cuore è l’impianto comprensoriale di Borghetto Santo Spirito". Intanto, la ringraziamo molto per avercelo ricordato. Domanda: senta Presidentessa, che fine hanno fatto quei 11,5 o 12 milioni di euro, già spesi dai Comuni di Pietra Ligure, Borgio e Val Maremola e relativi a quel mutuo di cui ci parlano i Sindaci, che sarebbe dovuto servire per realizzare il collettamento del territorio pietrese col depuratore di Borghetto? Mutuo che i Sindaci affermano "Servizi Ambientali" abbia, invece, impiegato per "far altro"? Perché nel suo intervento lei non ne parla minimamente? Se l'è dimenticato? O non l'ha proprio citato volutamente? Le sembra "regolare" (e legale) che dei Comuni abbiano pagato milioni di euro, in questi anni, per avere a beneficio ed utilità delle proprie comunità, un'opera che "Servizi ambientali" era tenuta a realizzare ma che poi essa non ha fatto? Tra quelle "spese per decine di milioni di euro" da lei citate e dichiarate più sopra, sono compresi anche tutti quei milioni pagati dai Comuni di Pietra, Borgio e della Val Maremola, che, a questo punto, visto che son stati utilizzati diversamente, sarebbero da intendersi quale loro "generoso contributo finanziario" per far opere a beneficio di altri, anziché collegare i propri territori col depuratore di Borghetto?".
Carrara, nel prosieguo della sua nota stampa, contesta alla presidente Balbo come il riferimento cronologico ultimo sia limitato al 2019: "Le "abbuoniamo" un anno, visto che Lei è entrata in carica il 1⁰ Agosto 2020 - sottolinea il consigliere comunale - non le hanno detto niente di minacce di Sindaci circa la promozione di cause legali contro la "Servizi Ambientali" per le proprie inadempienze nei riguardi di precisi impegni da questa assunti e disattesi in relazione al mancato inizio dei lavori di collettamento del territorio pietrese col depuratore di Borghetto? Non sa nulla circa successive, recenti "diffide" ad adempiere sempre fatte nei confronti della Società? Non si ricorda di quanto sia successo, visto che lei dal verbale risulta presente, durante la riunione tenuta il 29 Aprile 2021 tra la Provincia di Savona, gli enti locali interessati e le società gerenti i servizi idrici, tra cui "Servizi Ambientali", in esito alla quale erano stati raggiunti precisi accordi, tradotti e formalizzati in un solenne "protocollo d'intesa", i cui contenuti risulta siano stati anch'essi disattesi da "Servizi Ambientali"?
Continuando nell'analisi del comunicato della settimana scorsa di Servizi Ambientali: "Si viene ufficialmente a sapere dal Presidente della società che non è neanche detto che i lavori di collettamento si faranno sicuramente, neanche con quelle fonti finanziarie citate sopra, stabilite dal Protocollo d'intesa, visto che lei scrive che si potranno fare solo "compatibilmente con le risorse a disposizione"; risorse che sono ben scarse, viste le più svariate difficoltà economiche in cui vi stareste dibattendo, da lei sciorinate, tra cui (pensate un po') il Covid (!!!), gli aumenti della corrente elettrica, dei materiali, lo smaltimento dei fanghi, ecc... Che fine hanno fatto quel nuovo mutuo da €. 1.500.000 e gli aumenti delle tariffe che erano stati formalizzati alla lettera "g" del Protocollo d'intesa come fonti certe di finanziamento per fare l'opera? Presidentessa forse gli aumenti tariffari retroattivi del 53% anziché finanziare i lavori del collettamento, avete in animo di utilizzarli o magari li state già utilizzando per coprire le aumentate spese di gestione?".
"Restano intatte le questioni gravi di fondo - conclude Carrara - una depurazione, propriamente detta, che per il 70% di Pietra Ligure ed il 100% della Val Maremola non viene fatta per due ragioni principali: 1) Perché il collettamento col depuratore di Borghetto non esiste; 2) Perché il depuratore di Borghetto stesso non è stato compiutamente adeguato e non ci sono nemmeno i soldi per poterlo fare, ma questi bisogna ancora trovarli del tutto e, come il Protocollo d'intesa prescrive: senza il depuratore "adeguato", non ci si può allacciare. Come conseguenza di tutto ciò è illegittimo chiedere in bolletta il pagamento della depurazione perché essa non viene fatta, come ha stabilito la Corte Costituzionale nella sua sentenza n⁰335 del 2008 e tutta una successiva giurisprudenza coerente della Corte di Cassazione".