Continua lo scontro tra gruppi di maggioranza e minoranza in consiglio regionale dopo la dura discussione nata la scorsa settimana dopo l’abbandono dell’aula di alcuni consiglieri regionali durante il minuto di silenzio per ricordare Silvio Berlusconi.
Stamattina, dopo una lunga discussione nella riunione dei capigruppo che ha ritardato l’inizio della seduta del consiglio regionale, l’opposizione ha deciso di non entrare in aula. Solo dopo quasi due ore i consiglieri sono stati convocati in aula dal presidente Gianmarco Medusei e inizialmente solo i consiglieri di maggioranza si sono presentati in aula. I colleghi di opposizione hanno deciso di entrare solo più tardi leggendo una nota congiunta:
“Ad una scelta personale e legittima di alcuni consiglieri di Minoranza di non prendere parte alla commemorazione, la Giunta e la Maggioranza hanno risposto con l’atto politico di abbandonare l’Aula, impedendo il normale svolgimento dei lavori di sindacato ispettivo all’ordine del giorno - spiega in aula il capogruppo del Pd Luca Garibaldi che ha parlato a nome di tutta l’opposizione - L’Assessore Scajola in quanto delegato ai rapporti con il Consiglio, nel proprio intervento ha dichiarato che la mancata partecipare al minuto di silenzio da parte di alcuni ha fatto venir meno il clima di collaborazione e serenità necessario per svolgere i lavori e, in accordo con i colleghi di Giunta e con il Presidente Toti, ha comunicato la decisione di abbandonare l’Aula, invitando anche i consiglieri di Maggioranza a tenete lo stesso comportamento.
Nonostante la richiesta dei consiglieri di Minoranza di non confondere scelte personali, da accogliere con il dovuto rispetto, con l’adempimento di obblighi istituzionali come rispondere alle interrogazioni iscritte all’ordine del giorno, la Giunta non è rientrata in Aula impedendo volutamente con la sua assenza il normale svolgimento delle attività consiliari programmate.
Tale scelta, del tutto ingiustificata e che non ha precedenti nella storia dell’Ente, si configura, a nostro parere, come una grave violazione dei diritti dei consiglieri di ricevere risposte e approfondimenti dalla Giunta su questioni di particolare interesse e urgenza nonché una mancanza di rispetto delle regole democratiche che governano lo svolgimento dei lavori di un organo istituzionale qual è il Consiglio regionale.
L’uscita dall’Aula di consiglieri è un atto di protesta a cui le Minoranza che si sono avvicendate in Consiglio regionale hanno fatto raramente ricorso per stigmatizzare modalità di svolgimento dei lavori ritenute lesive delle loro prerogative, o a causa di un deficit informativo sul provvedimento da approvare o per le ridotte possibilità di intervento e modifica a loro concesse. Tale scelta è quindi un atto politico forte, adottato qualora la Minoranza o parte di essa ravvisino durante i lavori in aula gravi violazioni dei loro diritti, che non ha conseguenze sulla normale prosecuzione dei lavori, dal momento che la Maggioranza ha i numeri per approvare i provvedimenti all’ordine del giorno del Consiglio.
Nei Consigli convocati esclusivamente per la trattazione di atti di sindacato ispettivo come quello del 13 giugno scorso la presenza della Giunta è necessaria in quanto i consiglieri, svolgendo l’attività di controllo e vigilanza sull’esecutivo che compete loro, si rivolgono ad essa per ottenere risposte. L’uscita dall’aula della Giunta ha quindi impedito il normale svolgimento dei lavori per cui l’Assemblea era stata convocata.
Senza precedenti, fuori da qualunque regola istituzionale, senza rispetto per il ruolo del Presidente del Consiglio e del Consiglio stesso, la Giunta, giudicando inaccettabile e offensiva l’opinione legittima e il comportamento altrettanto legittimo di alcuni, ha deliberatamente scelto di impedire lo svolgimento dei lavori e l’esercizio dei diritti di interrogazione e interpellanza di tutti i consiglieri.
L’uscita dall’aula è stata quindi in modo molto scorretto utilizzato dalla Giunta e dalla Maggioranza per “protestare” contro l’esercizio del diritto di alcuni consiglieri, espresso nel pieno rispetto delle regole, senza frasi o comportamenti sconvenienti o ingiuriosi, tanto che la loro scelta di non partecipare alla commemorazione non ha ricevuto alcun richiamo o censura dal Presidente del Consiglio”.
A questo punto l’opposizione avrebbe voluto iniziare una discussione sull’argomento, discussione che però è stata chiusa quasi subito dal presidente Medusei spiegando che il tema era già stato affrontato abbondantemente nella riunione dei capigruppo. La seduta si è quindi sospesa con un nulla di fatto.
“La minoranza non solo ha mancato di rispetto la scorsa settimana a un ex Presidente del Consiglio, oggi per l'ennesima volta, ha scambiato l'Aula del Consiglio regionale per l'assemblea d'istituto, rimarcando uno scarso senso delle Istituzioni”, commenta il capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Balleari.