Savona - 18 giugno 2023, 10:02

Valleggia, la lettera al sindaco di una cittadina esasperata: “Un cane randagio mina la sicurezza, portatelo via”

“Chiarisco che non chiediamo che il cane sia abbattuto, ma solo portato via da qui, seguito da persone per bene e che siano in grado di rapportarsi con gli animali e che gli possano dare una dignità”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che una cittadina di Quiliano ha indirizzato al sindaco e alla polizia locale, dopo essersi recata negli uffici comunali, in merito alla presenza di un cane randagio che, secondo quanto riportato, sta minando la sicurezza degli abitanti in zona Gagliardi, nella frazione di Valleggia.

"Come già detto il cane risulta essere estremamente territoriale e sta diventando aggressivo, rischia di mettere in pericolo i bambini che abitano qui (un bambino ha rischiato di essere morso alla gamba, mia figlia di 4 anni e mezzo e la bimba del piano di sopra hanno rischiato di ruzzolare in discesa mentre passavano dal giardino a casa perché il cane gli correva intorno abbaiando, alcuni bambini in bici sono dovuti tornare indietro perché si sono trovati con la strada sbarrata da lui che li aggrediva. Mia mamma e una mia amica non vengono più a trovarmi né ad aiutarmi con la bambina perché il cane le rincorre, oltre a vietare il passaggio a parecchie persone soprattutto anziane, per non parlare di chi possiede animali di sesso maschile.

Per mesi, a quanto dice la Posta sotto ordine del comune, i postini non potevano scendere dall'auto, vista la presenza del cane e quindi ad ogni raccomandata corrispondeva un avviso di giacenza mentre io ero in casa e avrei potuto ritirare la mia posta a mano.

Abbiamo avvisato anche il proprietario di casa chiedendo aiuto nel comunicare al Comune questo disagio e a risolvere la situazione prima che succeda il peggio ma con nessun risultato, anzi ci ha risposto con delle battute "per sdrammatizzare". Ci sono dei bambini e delle persone che rischiano di farsi male, non c'è da scherzare.

Oltretutto, di notte, se passa anche solo che un topo abbaia come un matto e mio marito fa le notti e quando non lavora ha diritto a dormire soprattutto visto che si occupa di trasporti. Sono mesi che dorme al piano di sotto, sul divano.

In questi giorni finalmente almeno una signora ha smesso di sfamarlo e farlo entrare nel suo recinto per poi liberarlo nuovamente, ma il problema ora si è spostato semplicemente su un'altra persona da mercoledi 15 giugno, sempre residente qui che, dopo avere contattato l'Asl e aver parlato con un dottore e mettendosi volontariamente a disposizione per cercare di recuperare il cane visto che si fida di lui e ha il giardino nel punto dove il randagio è solito dormire e sfamarsi, per 2 giorni ha tenuto il cancello chiuso con lucchetto e il cibo è stato dato all'esterno del cancello, quindi senza tentare di contenerlo ma solo a scopo di sfamarlo, esattamente dove c'è il passaggio pubblico. dove per altro, se solo vi degnaste di fare un sopralluogo, troverete tutti i resti degli attrezzi/giocattoli/tappetini che il cane prende dalle nostre proprietà e distrugge, oltre ovviamente alle feci.

L’uomo, a domanda di mio marito questa mattina sul perché stia agendo esattamente come l’altra signora  e quindi, non come da accordi presi con Asl, risponde che ha avuto ordine dal dottore che il recupero potrà essere effettuato solo da lunedì 19 giugno. Ovviamente, a seguito della mia chiamata di verifica all' Asl, scopro di essere di nuovo stata presa in giro anche dal signore come dalla signora e quando gli viene fatto notare alle 16.30 di oggi con tanto di richiamata all'Asl incrociata per una verifica più sicura, continua ad asserire di non poter agire fino a lunedì per ordine Asl e al mio arrabbiarmi, venerdì 16 giugno vengo anche chiamata scema.

Quindi, visto che sembra che il problema qui sia solo mio e della signora, vi comunico che per quanto riguarda me, il tempo è esaurito per agire sia sugli abitanti che continuano a sfamare questa bestia e per intervenire e levarlo da in mezzo alla strada.

Il primo cittadino quilianese Nicola Isetta non sta facendo niente da ormai quasi un anno, nonostante le varie comunicazioni effettuate a lui tramite sms, whatsApp e/o presso la polizia locale e Asl per la sicurezza dei suoi cittadini che rivendicano il loro diritto alla tranquillità e che, soprattutto, non fa rispettare le leggi per la tutela degli animali e randagismo.

Chiarisco che non chiediamo che il cane sia abbattuto, ma solo portato via da qui, seguito da persone per bene e che siano in grado di rapportarsi con gli animali e che gli possano dare una dignità, non questi esauriti che lasciano i loro cani per ore in giardino tutti gli stramaledetti giorni pulendosi la coscienza dando cibo ad un randagio. Non ho mai voluto il male di quell'animale come nessuno qui e continuiamo a non volerlo, piuttosto il suo male siamo stati noi uomini fin dall'inizio, quindi cerchiamo di intervenire prima che succeda il peggio per lui e/o per noi. Possibile che in questo paese non si risolva nulla se non succedono tragedie?".

Lettera firmata