"Sui contenuti nel Piano socio-sanitario regionale 2023-2025, presentato alla conferenza dei sindaci di Asl 2 tenutasi nella Sala Rossa di Palazzo Sisto a Savona e in attesa peraltro delle osservazioni finali del Ministero della Salute, esprimo un giudizio negativo, diversamente dai riscontri che sta sottolineando la Giunta". Questa l'accusa del consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Arboscello.
"Un’occasione persa per portare all’attenzione dei sindaci delle risposte concrete. L’assessore Gratarola invece, di fronte ad un sistema sanitario che sta per implodere, ha rappresentato una situazione rosea. Purtroppo di positivo non c’è nulla, se non le promesse, non supportate però da elementi concreti che facciano pensare a passi avanti rispetto alle stesse dichiarazioni che sentiamo da mesi", aggiunge.
"La giunta Toti non ha dato spiegazioni su dove si troveranno le risorse – al netto delle partite che ricadranno sul Pnrr – ed è stata muta sulle nuove assunzioni per le case e gli ospedali di comunità, senza delineare nemmeno ipotesi di collaborazione fattiva con i Medici di medicina generale o accennare alla rete consultoriale".
"Per il San Paola di Savona si parla di “realizzazione” del reparto di parto-analgesia, quando invece è un semplice “ripristino”, peraltro di un servizio obbligatorio pe garantire Livelli Essenziali di Assistenza. Sull'ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga, si promette l’apertura del Punto di Primo Intervento a 12 ore per luglio, dopo mesi di attesa, così come per il San Giuseppe di Cairo Montenotte. Sulla Val Bormida inoltre, bene l’automedica con infermiere, ma pesa l’assenza di un’assistenza medica h24 che il territorio chiede a gran voce. Il Santa Corona di Pietra Ligure infine, sarà confermato DEA di secondo livello, ma solo se il Ministero della Salute accetterà le tante deroghe e sul Punto nascite si parla di riapertura solo “se sarà completato l’organico”: stesse dichiarazioni di 5 mesi fa", prosegue.
"Da parte mia e del Gruppo Pd Liguria, continueremo a dare battaglia in Commissione regionale Sanità e nel passaggio, definitivo, che si terrà in Consiglio regionale per rappresentare il disagio e la rabbia di personale sanitario, sindacati e cittadini", conclude Arboscello.