Sanità - 16 giugno 2023, 16:59

Liste d'attesa troppo lunghe, se si superano i tempi fissati si può ricorrere all'intramoenia pagando solo il ticket

Il decreto è il 124 del 1998, tempo fa Auser aveva fatto una campagna informativa. L'Asl: "Qualora si superino i giorni previsti nella prenotazione Cup per le priorità B, 10 giorni, o D, 30/60 giorni , si attiva il percorso di tutela"

Un'attesa di 208 giorni per una visita gastroenterologica con priorità D e 308 con P, e rispettivamente 116 e 208 giorni per una visita oculistica all'Asl2. Secondo quanto stabilito da Alisa in caso di impegnativa del medico con lettera U (urgente) la visita deve essere erogata entro 72, con lettera D (differibile) il massimo di attesa deve essere di 30 giorni per la visita e 60 per esami strumentali, con lettera P (programmata) il massimo dei giorni previsti entro i quali va erogata la visita è di 180 oppure secondo indicazione del medico. Ma, vuoi per la carenza di personale, vuoi perché con il covi le cose per sanità si sono complicate i tempi in alcune specialità sono difficili da rispettare. Secondo una ricerca Quorum/Youtrend commissionata dal Pd dello scorso marzo il 5% dei liguri rinuncia a curarsi perché non riesce a prenotare una visita o un esame nella sanità pubblica e non può ricorrere alla sanità privata. Pochi sanno che un decreto ministeriale del '98 tutela i pazienti consentendo, di accedere alle visite intramoenia pagando solo il ticket se i tempi previsti in base alla prescrizione non vengono rispettati. Uno strumento legislativo che è poco conosciuto dagli utenti e dagli stessi medici .

"Il decreto 124 del 1998 – spiega Anna Giacobbe presidente di Auser – prevede che se la prestazione sanitaria non viene eseguita entro i tempi previsti l’assistito può pretendere che sia fornita dal medico privatamente, in intramoenia, al solo costo del ticket e la differenza viene coperta dall’Asl di appartenenza che risulta inadempiente. Come Auser e con il sindacato Pensionati Cgil abbiamo fatto in passato una campagna d'informazione e sul diritto ad avere le prestazioni sanitarie nei tempi previsti ma c'è stata poca risposta. Un altro caso sono riguarda quando viene detto che le agende sono chiuse , cosa che non si può fare”.

Federcosumatori ha deciso di avviare la Campagna nazionale “Stop alle liste d'attesa”, per informare e tutelare i cittadini sul loro diritto a ricevere le prestazioni di cui necessitano entro i tempi appropriati previsti dalla normativa sanitaria. L’iniziativa avrà inizio dal 26 giugno 2023 e si svilupperà sull'intero territorio nazionale grazie alla diffusione capillare degli sportelli della Federconsumatori o tramite segnalazioni online di disservizi subiti dai cittadini da inoltrare all’indirizzo email stoplistediattesa@federconsumatori.it

"In generale bisogna sempre ricordare che quando si vedono tempi di attesa così lunghi - spiega l'Asl2 - questo accade di solito per le prenotazioni P, ovvero per le prestazioni senza nessun tipo di carattere d'urgenza, così come riportato nell'articolo stesso. Qualora si superino i giorni previsti nella prenotazione Cup per le priorità B ( 10gg ) o D ( 30/60gg ), si attiva il percorso di tutela di Asl2. Al paziente viene comunicato il numero verde da chiamare, o viene segnalato direttamente dall'operatore attraverso una mail dedicata; questi casi vengono presi in carico uno per uno dalla Struttura Dipartimentale Gestione Liste d'attesa che contatta direttamente i servizi che devono erogare la prestazione per riprenotare il paziente nei termini richiesti. Per una corretta riflessione sull'argomento bisogna tenere presente che si tratta di temi nazionali da risolvere a livello di sistema"

"Tuttavia questa Asl è sempre alla ricerca di possibili soluzioni per offrire il miglior servizio all'utenza- prosegue l'Asl2 - , e questo proposito si ricorda l'importanza di "sprenotare" nel caso non si possa usufruire di una prestazione già fissata: "sprenotare" è un'azione di cura verso la propria comunità e si può fare in un click con prenoto salute o con un semplice colpo di telefono. Per quel che riguarda il decreto 124 del 98 sicuramente si tratta di un argomento che non si può affrontare in poche righe e che merita un approfondimento a parte".