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Politica | 15 giugno 2023, 17:40

Senso unico sul lungomare a Pietra, Carrara sbotta: "Illegittimo, non è sostenuto da nessun atto che lo giustifichi"

Il consigliere di minoranza: "Provvedimento basato su un'ordinanza che è superata e non più efficace"

Code sulla via Aurelia in direzione Finale Ligure

Code sulla via Aurelia in direzione Finale Ligure

"La vergogna di Pietra Ligure sono le code di De Vincenzi sull'Aurelia, provocate dal fanatismo di voler imporre un senso unico sul lungomare, unica strada alternativa che c'è. Il risultato? Desertificato il lungomare, intasata l'Aurelia. Ma il senso unico appare illegittimo perché non esiste un atto amministrativo che l'abbia reso stabile in via definitiva. Infatti, è basato su un'ordinanza che è superata e non più efficace, quindi, sul  "nulla" o su un supponibile, semplice  atto "d'imperio": questa è l'Amministrazione De Vincenzi".

È un duro attacco quello di Mario Carrara, consigliere di minoranza a Pietra Ligure. Il tema è quello legato al senso unico sul lungomare pietrese che, secondo l'esponente di minoranza, sarebbe la causa dell'intasamento sulla via Aurelia e che inoltre non gioverebbe al paese.

"Partiamo dall'atto amministrativo, l'unico, che ha dato il via al "senso unico" sulla via Aurelia che, ormai da tre anni sta stravolgendo la vita di tante persone e l'economia del centro della città di Pietra Ligure - prosegue Carrara - È l'Ordinanza n⁰1 del 16 Gennaio 2020,  assunta dal dirigente dell'area tecnica del Comune, dott. Renato Falco. Domanda: perché proprio dal dirigente dell'area tecnica, che come sua funzione precipua si occupa di opere e lavori pubblici? Risposta: perché questa stessa ordinanza viene presa proprio nell'ambito di due lavori pubblici che stanno per iniziare e che interessano anche aspetti della viabilità".

"Che l'Ordinanza in argomento abbia la sua ragione di essere esclusivamente per i lavori pubblici in corso è dimostrato proprio dal suo titolo: 'Modifica  alla  viabilità  in  occasione  dei  lavori  di  riqualificazione  di  via  Don  G.Bado  e  largo  Veterani  dello  Sport  dal  giorno  16  gennaio  2020  a  fine  lavori' - aggiunge l'esponente di opposizione - Capito? In questo titolo le parole e le frasi importanti sono: "in occasione dei lavori…." e "...dal giorno 16 Gennaio a fine lavori". Quindi, ciò vuol dire che siccome è indicato chiaramente l'ordinanza per cosa serva, cioè: " i lavori" e per quanto essa duri, sia efficace nel tempo, cioè: "...dal 16 Gennaio a fine lavori", una volta che questi si sono conclusi, l'efficacia dell'ordinanza stessa non sussiste più". 

"I lavori, tutti quei lavori in via don Giovanni Bado sono finiti da circa tre anni; infatti, furono conclusi in sei mesi ed inaugurati la sera di san Nicolò, l'8 Luglio 2020. E la conferma che la validità di quella stessa ordinanza riguardasse soltanto il periodo dei lavori citati ma non si prolungasse per il tempo successivo, la da il titolo del suo dispositivo dove chiaramente è scritto: 'ordina di istituire temporaneamente la seguente modifica alla viabilità...'. Tra le altre cose, anche il: “Senso  unico  con  direzione  di  marcia  levante/ponente  nel  tratto  compreso  tra  via  Cavour  e  il  passaggio  a livello  a  partire  dal  giorno  21  gennaio 2020 p.v.  ed  a  seguire,  secondo  le  lavorazioni,    anche  nel  tratto  compreso  tra il  ponte  Maremola  e  via  Cavour" (cosa quest'ultima su cui ci concentreremo più avanti…). L'ordinanza parla chiaro, dice: "temporaneamente": quindi, come dicevamo, essa è limitata temporaneamente al periodo di esecuzione dei lavori e basta. Non oltre".

"Da nessuna parte, nella stessa ordinanza, tanto meno nella parte più importante, cioè  il suo dispositivo, si parla di "prolungamento" o di definitività del senso unico oltre la "'temporaneità" relativa alla concomitanza dell'esecuzione dei lavori. Per la verità, nell'ordinanza c'è un "riferimento" ad una "richiesta" della polizia locale (i vigili) il cui Comando "chiede", tra le altre cose: "Successivamente,  a  lavorazioni  ultimate,  il  senso  unico diventerà  definitivo  ed  operativo per  tutto  il  lungomare  Don  G.  Bado  nel  tratto  compreso  tra  il  passaggio  a  livello  ed  il  ponte  Maremola…". Di primo acchito sembrerebbe che siano stati loro, i Vigili, a "chiedere" di istituire il senso unico sul lungomare; infatti, nell'ordinanza non si fa nessun cenno a richieste alla polizia locale di pareri, note ufficiali, ecc., cui loro abbiano risposto. Quindi: un'iniziativa unilaterale  "loro". Quando i vigili, il giorno prima, 15 Gennaio 2020, è scritto che il loro Comando "chiede", è lecito domandarsi: in che modo, con che atto amministrativo fanno questa richiesta? Cosa vuol dire, in termini giuridico-amministrativi, "il comando della Polizia Locale "chiede"? Poiché non c'è nessun riferimento al riguardo, si deve supporre che si tratti di una semplice e-mail, dei cui estremi, però, nell'ordinanza stessa non c'è traccia, non si sa se inviata di loro iniziativa o su stimolo di qualcuno: in ogni caso un atto di corrispondenza interna al Comune, privo, in sé,  di effetti giuridici. Di certo c'è che la "definitività" " a lavorazioni ultimate", di cui loro parlano in questo atto "interno", è una frase fine a se stessa, che non ha nessun valore perché nella stessa ordinanza non si traduce in nessuna disposizione che l'abbia recepita esplicitamente; né,  successivamente, è stato assunto un provvedimento distinto al riguardo che rendesse "definitivo" il senso unico, limitato, invece, temporaneamente, al solo periodo dei lavori".

"Inoltre, per "pasticciare" di più le cose, nel corpo dell'ordinanza c'è anche scritto che il senso unico "...a seguire, secondo le lavorazioni, sarà esteso anche nel tratto compreso tra il ponte sul Maremola e via Cavour…", concetto ripreso anche dagli stessi vigili nella loro  "...richiesta". E, tuttavia, sappiamo bene che, pur essendo da circa tre anni "...le lavorazioni ultimate", il senso unico non sia stato fatto  iniziare, come l'ordinanza stabilisce, dal ponte sul Maremola fino  al passaggio a livello F.S., ma esso sia stato fatto "partire", di fatto (ma solo " di fatto" non di "diritto") da via Cavour che è in ben altra posizione! Dov'è l'atto o il provvedimento amministrativo che, differentemente dall'ordinanza, ha stabilito l'inizio del senso unico da via Cavour e non dal ponte sul Maremola? "Chi" ha deciso, "chi" si è assunto l'arbitrio, in contrasto con l'ordinanza, di far partire il senso unico da un punto diverso rispetto a quello che essa prevedeva? Ma, soprattutto, dov'è, qual è l'atto amministrativo successivo all'ordinanza n⁰1 del 16 Gennaio 2020, in cui, preso atto della fine dei lavori, si stabiliva che la temporaneità del senso unico concomitante coi lavori pubblici era superata e se ne fissava, invece, la sua "definitività"? Dov'è questo atto? Questo preovvedimento? Questi atti amministrativi non esistono. Non sono mai stati fatti". 

"L'esistenza del  senso unico sul lungomare centrale di Pietra Ligure si basa, quindi, soltanto sulla stessa, unica, ordinanza n⁰1 del 16 Gennaio 2020, che è superata dai fatti - incalza il consigliere comunale - Cosa confermata dal Sindaco De Vincenzi,  quando nella circostanza della petizione popolare che chiedeva la revoca del senso unico, firmata da 161 cittadini residenti di Pietra Ligure, l'unico atto amministrativo  che lui richiama per respingere la petizione stessa, è rappresentato solo dalla stessa ordinanza del 16 Gennaio 2020. Non cita altri atti amministrativi al riguardo, semplicemente perché non esistono. Un'ordinanza che essendo "limitata" nel tempo all'effettuazione dei lavori pubblici,   una volta finiti quelli, con il loro termine aveva, già circa tre anni fa, esaurito la sua efficacia ed il suo valore. E non solo: in quest'unica ordinanza, ammesso e non concesso che avesse ancora qualche validità, ci sono cose che, poi, sono state disattese, come da "dove", da che punto dovesse iniziare e finire l'ambito di applicazione dello stesso senso unico: per l'ordinanza è a tutti gli effetti  dal ponte sul Maremola.Di fatto non è così".

"Da ciò, se ne deduce che l'attuale senso unico sul lungomare centrale di Pietra Ligure, che sta sconvolgendo da tre anni la qualità della vita di tante persone costrette ad estenuanti code automobilistiche sulla via Aurelia nonché ad una sostanziale "paralisi" della mobilità veicolare della città ed all'impoverimento della frequentazione e del commercio del centro cittadino di Pietra Ligure sia basato sul nulla, per l'insussistenza di  un atto amministrativo valido che lo abbia istituito stabilmente come tale. Quindi, sembra proprio, ad ogni effetto, che l'attuale senso unico sul lungomare sia da considerarsi del tutto illegittimo perché non sostenuto da nessun atto che lo giustifichi" aggiunge ancora il consigliere Carrara.

Redazione

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