Favorire il recupero veloce e senza stress del paziente dopo un intervento chirurgico, ridurre le liste d’attesa e ottimizzare le risorse disponibili. Questi sono solo alcuni degli obiettivi del Protocollo E.R.A.S. (Enhanced Recovery After Surgery) che rappresenta un percorso di cura integrato multidisciplinare e multiprofessionale, già adottato ampiamente in molte strutture ospedaliere sia in Italia che all’estero e che presto potrebbe essere accolto anche da tutti gli Enti del Sistema Sanitario Regionale della Liguria.
Infatti, in seguito all’approvazione all’unanimità di un Ordine del Giorno da parte del Consiglio Regionale della Liguria lo scorso maggio, la Giunta Toti si è impegnata non solo ad avviare questo percorso ma anche ad istituire un gruppo di lavoro di esperti, con il compito di uniformare l'applicazione del Protocollo su tutto il territorio ligure e a compiere un'indagine conoscitiva sulla sua attuale applicazione.
Sotto questo aspetto, la Liguria rappresenta la prima Regione italiana che operativamente si adopererà per far si che il Protocollo E.R.A.S. venga applicato nelle strutture sanitarie nella sua integrità, cioè nel rispetto di tutti e 24 i parametri che lo compongono.
L’argomento è di rilevanza tale, che ha richiamato l’attenzione di diversi luminari e professionisti del settore, che si riuniranno in un convegno organizzato dall’Associazione Centro Studi ErasForum a Genova il 9 giugno alle ore 18 presso l’Hotel Bristol Palace, per analizzare e approfondire queste tematiche.
Tanti gli esponenti di spicco che saranno presenti o invitati tra cui: l’Assessore alla Sanità della Regione Liguria Angelo Gratarola, il Presidente della Commissione regionale Salute al Ministero della Salute) nominato Esperto in strategie di attuazione Pnrr-Missione 6 Salute dal Ministro Schillaci. Informata dell’iniziativa anche il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli.
“Sono molteplici le caratteristiche che rendono il Protocollo E.R.A.S. così utilizzato ed apprezzato nel mondo”, spiega Roberto Ramuscello, presidente dell’Associazione Centro Studi ErasForum che, coinvolgendo numerosi professionisti legati al mondo della sanità, tra cui docenti universitari, giuristi ma anche aziende del settore, si occupa proprio di promuovere la cultura della collaborazione fra tutti gli stakeholder del sistema salute.
“I benefici principali, sono innanzi tutto a favore del paziente - chiarisce il Presidente della Commissione Salute Brunello Brunetto -. Il Protocollo, infatti, predilige l’utilizzo di tecniche chirurgiche mininvasive e favorisce il controllo ottimale del dolore con un approccio multimodale. Inoltre, è caratterizzato da un concreto lavoro di squadra di tutti i professionisti che accompagnano il paziente lungo il percorso pre e post operatorio: il chirurgo, l'anestesista, l'infermiere, l'enterostomista, il fisioterapista, il dietista, il farmacista, lo psicologo. Il lavoro del team sul paziente, porta ad incrementare la sua capacità verso un più rapido recupero e a ridurre il rischio di complicanze postoperatorie, con l’ obiettivo di diminuirne quindi l’ospedalizzazione e agevolare le sue dimissioni al domicilio in tutta sicurezza. Non solo, oltre ai benefici sanitari per i pazienti, il Protocollo E.R.A.S. apporta indubbi vantaggi organizzativi alle strutture sanitarie, una riduzione nell’uso dei farmaci e dei materiali di consumo, ma soprattutto, grazie anche ad un uso più efficiente dei posti letto, ad una riduzione delle liste d’attesa e delle spese di assistenza sanitaria in ospedale”.
“In media - conclude Brunetto - un paziente seguito con questo protocollo viene ricoverato il giorno stesso dell’intervento e dimesso entro il 4° o 5° giorno dopo l'intervento”.