Politica - 07 giugno 2023, 19:00

Sat, Niero sollecita i Comuni “portare i patti parasociali di Sat nei consigli comunali entro metà giugno”

Dopo l'approvazione all'unanimità nell'Assemblea dei sindaci, il passaggio nei consigli comunali è necessario per completare l'iter dell'affidamento in house dell'Ato provinciale dei rifiuti

“Ora che lo statuto e i patti parasociali di Sat sono stati approvati dall'assemblea dei sindaci in Provincia, va fatto il passo successivo in tempi brevissimi. Per questo ho mandato una lettera ai Comuni chiedendo l'approvazione in consiglio dei patti parasociali entro metà giugno”. Il vicepresidente di Palazzo Nervi con delega alle società partecipate Massimo Niero, ha sollecitato l'approvazione dei patti parasociali che dovranno regolare i rapporti tra i 65 Comuni soci e Sat. Un passaggio fondamentale nell'iter di affidamento in house per l'Ato rifiuti che va completato entro il 30 giugno.

Spetterà ai comuni dell'Area Omogenea della Provincia di Savona per la gestione dei rifiuti fare sì che l'affidamento della gestione dell'Ato alla società pubblica rifiuti proceda spedita, dopo un iter travagliato e con contrapposizioni tra alcuni enti locali che temono lo strapotere del Comune di Vado.

I Comuni coinvolti sono 65, ad esclusione di Andora, Stellanello e Testico che sono accorpati all'Area Omogenea Imperiese e del Comune di Savona, con un suo ambito rifiuti che gestirà con la futura società Sea.S. Per Sat si tratta della gestione di un servizio che vale circa 55 milioni di euro all'anno. Sono 800 milioni di euro nei 15 anni previsti per l'affidamento in house provinding alla società pubblica, che ha il Comune di Vado come socio di maggioranza. E proprio dalla posizione di Vado deriva quello che è stata, in questi mesi, una delle principali questioni sollevate da alcuni comuni sul controllo analogo e sulla richiesta di avere un equilibrio nella rappresentatività di tutti gli enti soci rispetto a Vado, socio di maggioranza. Per l'avvio del servizio, che riguarda Comuni con caratteristiche ed esigenze  diverse, sia per dimensioni, popolazione e organizzazione, è previsto un periodo “di transizione” di 36 mesi.