Il Santa Maria di Misericordia riuscirà ad avere un punto di primo intervento aperto 24 ore al giorno per 12 mesi l'anno? Spetta ora al governo deciderlo, visto che Alisa ha chiesto la deroga al ministero, insieme ad altre 15 in tutta la Liguria riguardanti l'organizzazione del servizio di urgenza ed emergenza. Questo reparto, infatti, non sarebbe contemplato nel DM70, ossia il decreto del 2015 che disciplina il settore.
Un passo nella giusta direzione per Albenga, ma con la consapevolezza che il percorso è ancora lungo, zeppo di incertezze e difficoltà da affrontare.
Mediamente soddisfatto il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, che lo considera un risultato positivo, frutto dell'impegno di tutta la città per l'ospedale e il reparto di emergenza. Tuttavia, ha precisato che questo è solo un primo passo e bisognerà attendere la risposta alla richiesta di deroga e successivamente organizzare un servizio efficiente ed efficace. Una decisione importante sia per i cittadini di Albenga e per il comprensorio ingauno, sia per il Dea di II livello del Santa Corona e il suo pronto soccorso, che potrebbero essere sollevati da un notevole carico di lavoro.
Tomatis sottolinea che, anche ipotizzando che le deroghe vengano concesse (una è stata richiesta anche per mantenere il Mios), sarà necessario capire come funzionerà il ppi, poiché non è "regolamentato" normativamente come il pronto soccorso. Durante un recente convegno, infatti, l'ex primario di medicina ed ex direttore gestionale Teresiano Defranceschi ha affermato che fino alla chiusura dovuta al Covid, il ppi di Albenga ha funzionato come un vero pronto soccorso. Tuttavia, non ci sarebbero garanzie che continuerà ad essere simile e non si ridurrà, come alcuni temono, a un semplice ambulatorio. Questo non soddisferebbe le necessità degli abitanti di Albenga che da più di un anno chiedono il ripristino del pronto soccorso. Il sindaco conferma che questa è una delle questioni più importanti, sottolineando il bisogno di avere una struttura che, indipendentemente dal nome, sia in grado di offrire un servizio di emergenza alla popolazione e ai turisti durante tutto l'anno, con un'apertura 24 ore al giorno.
Rimane anche da capire se le ambulanze potranno portare i pazienti al ppi o se saranno obbligati a recarsi a Pietra. Molto dipenderà dalla struttura e dall'organizzazione del ppi, se e quando sarà effettivamente istituito. L'obiettivo, come ha sottolineato il primo cittadino ingauno, è avere un reparto in grado di gestire almeno quei pazienti che attualmente restano al Santa Corona per un periodo di attesa anche molto prolungato.
Intanto nei prossimi giorni, su iniziativa del capogruppo della Lega in Consiglio Regionale, il consigliere Stefano Mai, l'assessore Gratarola aprirà un "Tavolo Albenga" con tutti i sindaci del territorio servito dal nosocomio ingauno.
Al titolare regionale della Sanità Mai avrebbe manifestato il proprio disappunto per l’incontro che si era già svolto solamente con il primo cittadino di Albenga e quello di Cisano: "Nel giro di pochi giorni i comuni riceveranno dunque la richiesta di incontro con l’Assessore al quale anche io sarò presente" spiega Mai.