Attualità - 26 maggio 2023, 08:31

Ancora un parto in ambulanza, la Cgil Savona attacca: "Nascere in autostrada è diventata la normalità"

Il sindacato contro l'operato della Regione: "Questo accade quando ci si affida ai soli numeri e non alle necessità reali dei cittadini"

"Chiusura del Punto Nascite di Pietra Ligure, ennesima nascita sull'autostrada savonese. Questo accade quando ci si affida ai soli numeri e non alle necessità reali dei cittadini". 

Questo l'attacco della Cgil Savona che aggiunge: "Auguri alla piccola Amaris, congratulazioni a mamma e papà, complimenti al personale medico e ai militi che hanno permesso che tutto andasse bene. Un grazie alla loro professionalità e prontezza".

"Per il resto un'altra vergognosa figura da parte della Regione Liguria, che non ripristinando il punto nascita di Pietra Ligure, chiuso dall'amministrazione Toti a novembre 2020, continua l'opera di smantellamento della sanità pubblica regionale, della sanità territoriale e soprattutto savonese, mettendo in seria difficoltà migliaia di cittadini, fino a minacciare il diritto alla nascita". 

"Governo e Regione Liguria vanno a braccetto quando si parla di incentivare le nascite: stanno mettendo in campo azioni che vanno esattamente nel senso opposto. Da oltre due anni in provincia di Savona nascere per strada è diventata la normalità. Siamo la provincia con un record poco invidiabile. Abbiamo il maggior numero di nascite nelle piazzole autostradali".

"Ma ciò che continua a fare più male è l'approvazione di questo scempio da coloro che seduti nei banchi della maggioranza dovrebbero rappresentare la provincia di Savona in Regione. Un silenzio, quando si parla di Punti Nascita, punti di primo intervento e liste d'attesa, che li accomuna a molti sindaci del nostro territorio". 

"Mancata programmazione ed errori macroscopici, come quello di trasformare i nosocomi di Cairo Montenotte e Albenga in ospedali di comunità, col rischio di regalarli ai privati dopo avere speso milioni di euro pubblici: la provincia e la Regione stanno sprofondano verso il punto di non ritorno - conclude il sindacato - Intanto, in questo scenario desolante, il territorio attende oramai da mesi di incontrare l'assessore regionale alla Sanità. Il silenzio è complicità. Nessuno escluso". 

Redazione