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Politica | 25 maggio 2023, 18:05

Depurazione delle acque a Pietra, Carrara: "Costi non dovuti fatti pagare lo stesso, è il momento di agire". Il 29 maggio assemblea pubblica

All'incontro invitati anche i gruppi di minoranza di Borgio e dei comuni della Val Maremola. Sarà inoltre presente un avvocato: "Per fare il punto della situazione sotto il profilo legale"

Depurazione delle acque a Pietra, Carrara: "Costi non dovuti fatti pagare lo stesso, è il momento di agire". Il 29 maggio assemblea pubblica

Mario Carrara, consigliere comunale a Pietra Ligure, torna ad affrontare il tema dei costi della depurazione delle acque, "non dovuti - spiega lo stesso Carrara - ma fatti pagare lo stesso. Ora è il momento di agire".

Ed è così che, su iniziativa del consigliere comunale, lunedì 29 maggio a Pietra Ligure si terrà un'assemblea pubblica con la costituzione del primo Comitato Civico. L'appuntamento è fissato per le ore 20.30 - nella sala del bar Giardino in piazza della Vittoria - al fine di esporre e relazionare sullo stato degli atti, confrontandosi direttamente coi cittadini-utenti circa le iniziative da intraprendere al riguardo.

"Come dice il proverbio: "Tanto tuonò,  che piovve". Dopo il tempo delle analisi e dei discorsi sull'incresciosa situazione delle bollette delle utenze domestiche dell'acqua, "gonfiate" di spese imputate ad una "depurazione" biologica attestata come in "pieno esercizio", ma in realtà, non fatta, è venuto il tempo di passare alle azioni concrete - spiega Carrara - Come abbiamo visto dall'analisi svolta in queste settimane, sono  anni che gli utenti dell'acqua di Pietra Ligure, compresi tra lo svincolo autostradale di viale Riviera e i confini con Borgio, Tovo e Giustenice, quindi il 70% dell'intera popolazione pietrese, pagano in bolletta la depurazione che non viene fatta. Ad essi si aggiunge il 20% dei cittadini di Ranzi, per attestazione ufficiale del Sindaco in seguito a nostra Interrogazione con "risposta scritta". In questo caso, tuttavia, siccome la risposta data dal Sindaco, in percentuali, è generica e non si riesce ad individuare "quali" tra essi o, almeno quali vie della frazione siano escluse dalla depurazione pur pagandola, abbiamo presentato una nuova Interrogazione per sapere questo dato importante. Importante perché, in quest'ultimo caso, questi cittadini non dovrebbero pagare un servizio che non viene effettuato".

"Al 70% di Pietra Ligure ed al 20% di Ranzi si sommano i 100% di Borgio Verezzi, di Tovo San Giacomo, di Giustenice e di Magliolo - continua il consigliere comunale - È per questo che abbiamo invitato all'assemblea pubblica di lunedì 29 maggio le rappresentanze dei gruppi consiliari d'opposizione di quei Comuni, in particolare di Borgio Verezzi e di Tovo San Giacomo, affinché possa essere intrapresa un'auspicabile azione comune, nell'interesse delle nostre singole comunità e dei loro cittadini. Che la "questione" sia ancora ben lungi dall'essere risolta è dimostrato dall'ultima presa di posizione dei Sindaci i quali  hanno, nel corso del tempo, assunto atteggiamenti sostanzialmente tutti accomunati dal non aver fatto concretamente nulla, nel senso di un'azione, un vero atto giuridico concludente, per la risoluzione della questione che sta affliggendo tutto il territorio. Infatti, in questi ultimi quattro anni si è assistito più che altro a "prese di posizione" per lo più declamate per fare titoli giornalistici che in qualche modo "rassicurassero" l'opinione pubblica che il problema veniva "costantemente seguito": ma più in là dei titoli giornalistici non si è andati". 

Il 18 maggio scorso la la diffida ad adempiere da parte dei Comuni di Pietra, Tovo, Giustenice, Magliolo e Borgio nei confronti della Servizi Ambientali (leggi QUI), un atto che Carrara commenta così: "Dopo anni di chiacchiere buone per i titoli sui giornali, questo è il risultato: una diffida di minaccia ad agire in giudizio, non l'inizio di una vera azione giudiziaria. Siamo ritornati, sostanzialmente al punto iniziale, del Novembre 2020. Ma anche in questo caso, il trend è sempre lo stesso perché la dichiarazione "roboante" sembra chissà che cosa ma, di concreto, non smuove la situazione di un millimetro. Infatti, oltre al titolo "forte" sui giornali, sembra solo preordinata a mettersi a posto la coscienza con l'opinione pubblica facendo vedere di "far comunque qualcosa". Ciò perché, anche ammesso e non concesso che i lavori partissero "domani" occorrerebbero anni per il loro completamento. Lavori che come abbiamo già avuto modo di scrivere, non riguardano solamente la realizzazione del canale di collegamento delle fognature della Valmaremola con il depuratore di Borghetto (lavori mastodontici che andrebbero a sconvolgere tutta la via Aurelia di Loano per chissà quanto tempo), ma anche il potenziamento, l'allargamento del depuratore di Borghetto che,  così com'è, non è adeguato per ricevere la nuova massa dei liquami provenienti da Pietra, Borgio e Valmaremola e relative masse turistiche. Lavori che, a tutt'oggi, non hanno ancora una fonte di finanziamento (di svariati milioni di euro) della quale si è ancora alla ricerca e,  non essendoci ancora i soldi per fare l'opera, non ci sono, anzi, non possono esserci neanche i progetti esecutivi approvati ed i cronoprogrammi che stabiliscono i tempi certi dell'esecuzione delle opere. Come si vede, oltre agli anni occorrenti se i lavori cominciassero domani, occorre ancora altro, tanto tempo per completare tutte le procedure burocratiche sopraelencate, che sono, ovviamente, la premessa necessaria dei lavori".

"È anche per questi motivi, visto che i cittadini non vengono "tutelati" dai loro organi rappresentativi istituzionali e devono tutelarsi da soli dalle vessazioni, che  all'assemblea pubblica vi sarà la qualificata presenza di un avvocato, esperto nel diritto delle questioni "idriche", che farà il punto della situazione sotto il profilo "legale", soprattutto in considerazione proprio della tutela dei consumatori nei confronti di vessazioni come quelle cui sono stati e sono tuttora ingiustamente sottoposti e delle azioni proponibili a loro tutela e difesa. Infatti: chiediamo da subito: La sospensione del pagamento delle voci della depurazione dalle bollette delle utenze domestiche dell'acqua, che incidono per oltre il 40% delle stesse; L'attivazione delle procedure di recupero dei soldi ingiustamente pagati in questi anni passati" prosegue l'esponente d'opposizione.

"In questa stessa Assemblea pubblica annunceremo la costituzione del primo Comitato Civico per la zona di Pietra Ligure, che coordinerà le iniziative di tutela dei cittadini-utenti della città e della frazione Ranzi e si rapporterà con gli avvocati per le iniziative che si riterrà opportuno intraprendere. Tutti i cittadini-utenti, interessati alla questione, sono invitati ad intervenire. Per una migliore comprensione delle tematiche trattate,  si consiglia di portare con sé una copia delle bollette" ha concluso infine Carrara.

Redazione

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