Il consiglio comunale albenganese è cominciato con un colpo di scena: l’uscita dall’aula da parte del presidente Diego Distilo, per il primo punto che lo riguardava, discusso a porte chiuse e microfoni spenti.
Distilo non ha certo gradito la mozione presentata dalla maggioranza contro di lui, corredata anche da una richiesta di dimissione, infatti ha commentato: “l’aula del consiglio non è certo un’aula di tribunale”.
La mozione firmata dal sindaco Riccardo Tomatis e dai consiglieri Giorgio Cangiano, Raiko Radiuk, Mirko Secco, Ilaria Calleri, Cristina Garello, Emanuela Guerra, Martina Isoleri, Vincenzo Muni, Claudia Ramò e Camilla Vio, riguardava “l’assenza di Distilo alla seduta del Cal, Consiglio delle Autonomie Locali liguri e la “mancata delega al sindaco o altro membro della giunta ingauna”. In tale seduta si è trattato un argomento si particolare rilevanza: il nuovo Piano Sociosanitario e le relative osservazioni.
“Ero già uscito anche sui giornali esprimendo il mio voto contrario e il giorno in cui si è riunito il Consiglio della Autonomie Locali mi trovavo a Milano, in concomitanza con il Salone del Mobile, per un impegno di lavoro - ha spiegato Distilo motivando la sua assenza al Cal-. Nonostante questo, sono comunque rimasto in contatto diretto e costante con il presidente Olivieri, a cui avevo già comunicato sia la mia posizione che i motivi dell’assenza”.
“Il ruolo nel Cal non spetta al Comune di Albenga, ma a Diego Distilo: sono stato nominato personalmente - ha spiegato- Non si tratta, quindi, di rappresentare l’ente in questo caso, ma la mia persona, pertanto non mi sento assolutamente di delegare il sindaco o altri membri della maggioranza in caso di mia assenza. Non mi sento certo rappresentato da loro, quindi penso che la mia scelta sia logica e comprensibile”.
Un comportamento non gradito alla maggioranza: “È sbagliato che il presidente del consiglio Diego Distilo sia uscito durante la discussione della mozione che lo riguardava perché non si sono messe in discussione osservazioni di carattere personale ma il suo ruolo nella commissione CAL. È gravissimo che non abbia partecipato ad una riunione così importante soprattutto dopo il lavoro che abbiamo fatto, un lavoro durato mesi che ha portato all'approvazione all'unanimità in consiglio comunale di un ordine del giorno sulla base del quale abbiamo presentato le osservazioni che Distilo non ha ritenuto di portare al CAL".
"Non mettiamo in dubbi eventuali impegni personali del Presidente Distilo, ma avrebbe dovuto per lo meno delegare qualcuno, a maggior ragione su un argomento così importante”, conclude la maggioranza.
Mozione e sfiducia sono stati votati dalla maggioranza compatta. Voto contrario invece di Eraldo Ciangherotti (Forza Italia) e Cristina Porro (Lega), che non hanno preso parte alla discussione; assente Gerolamo Calleri; astenuti al voto Riccardo Minucci (Azione) e Roberto Tomatis (FdI).