Mentre manca un anno al congresso del Pd della città capoluogo un gruppo una dozzina di iscritti, compresi alcuni componenti del consiglio comunale e amministratori, con una lettera ha chiesto al segretario Stefano Martino un confronto per un cambio di passo nella gestione del partito, ritenuta troppo «statica».
I firmatari chiedono che il Partito Democratico sia più presente sul territorio, che si tornino ad organizzare incontri e iniziative che mancano da tempo. Non una polemica legata alla rappresentatività delle correnti o derivata dal recente congresso, ma una richiesta trasversale che vedrebbe coinvolto sia chi aveva sposato la mozione Bonaccini sia chi aveva aderito a quella di Elly Schlein.
Per i più polemici sarebbe una lettera che rivela dei «mal di pancia» nei confronti di un segretario che in alcune occasioni era stato critico con l'amministrazione Russo, per altri una semplice richiesta di confronto e dibattito politico, senza tono polemico. "E' chiaro che questa lettera può essere vista come un attacco, ma non lo è - spiega il segretario del Pd cittadino Stefano Martini - è invece un documento stimolante. Una decina di iscritti vogliono stimolare a fare meglio. E si può fare meglio ma bisogna considerare dove eravamo prima e dove è ora il Pd. Quella lettera va contestualizzata".
"Dopo il caso del ruolo di capogruppo di opposizione in consiglio passato da Cristina Battaglia a Barbara Pasquali e poi a Elisa Di Padova, durante l'amministrazione Caprioglio, il partito era disintegrato. Ora è una realtà che governa Savona, ma non siamo asserviti all'amministrazione. Il Pd è la forza relativa che sostiene Russo, ma se qualcosa dell'amministrazione non ci convince lo diciamo. Fa parte del confronto politico", conclude il segretario Martini.