Finale Ligure, Alassio, Albenga, Pietra Ligure e Loano. Queste cinque località della nostra provincia figurano fra le prime dieci posizioni della classifica (stilata da Regione Liguria) relativa alle presenze e agli arrivi alberghieri ed extra alberghieri delle principali località della nostra regione nel 2022.
A guidare la graduatoria, in cui Genova non è stata indicata perché con oltre 2 milioni di presenze da sola sfalsa il quadro generale, è Diano Marina (890.328) davanti a Finale (857.738) e Alassio (779.684). Al quarto posto c'è Sanremo (746.706), a seguire La Spezia (622.355), Albenga (508.204), Pietra Ligure (503.567) e Loano (483.360). Chiudono la top ten Sestri Levante (466.709) e Levanto (424.118). A ridosso delle prime dieci località c'è Varazze (undicesimo con 340.074) che insieme a Spotorno (diciassettesimo con 248.925) rappresenta ancora il savonese nelle prime venti località.
Di questo, ma non solo, si parlerà martedì 23 maggio nel corso della presentazione della ricerca firmata dall’Ente Bilaterale Turismo della Provincia di Savona "Il Turismo nella provincia di Savona: ruolo, prospettive e futuro del settore" che si terrà a partire dalle ore 15.45 sulla Fortezza del Priamar a Savona.
“Da questo nostro lavoro – spiega Pasquale Tripodoro presidente dell’EBTurismo Savona - i dati che emergono sotto l’aspetto delle presenze turistiche rilevano che dal 2014 al 2022 la provincia di Savona rappresenta di gran lunga l’area con le maggiori presenze totali. Su un totale di presenze registrato nel 2022 di 15.535.486, la provincia di Savona ne registra 5.175.283, Genova 4.348.616, Imperia 3.175.814 e la Spezia 2.835.773. Di fatto un terzo delle presenze turistiche della Liguria è relativo a soggiorni nella provincia di Savona. Dagli indicatori esaminati nella ricerca emerge che la provincia di Savona è senza dubbio la provincia ligure a maggiore vocazione turistica”.
“Nel nostro studio - afferma Giorgio Vento Vice Presidente dell’EBTurismo Savona- abbiamo analizzato anche la dinamica occupazionale. Il turismo sempre di più è in grado di offrire molte opportunità di lavoro. E’ necessario trovare nuovi spunti per aumentare la professionalità dei lavoratori sia occupati che disoccupati attraverso percorsi di formazione mirata che possano contribuire a colmare la carenza di personale. Nei prossimi anni sarà necessario attivare nuove forme di collaborazione a tutti i livelli per rendere maggiormente attrattivo il settore soprattutto dai giovani o da coloro che in qualche modo, essendo più avanti con l’età non riescono a trovare una collocazione”.